Airbnb azioni da seguire: avvio anno con guadagni da record

Airbnb azioni che si mostrano alquanto appetibili, dopo la rendicontazione del primo trimestre 2022. Nel dettaglio tutti i numeri in salita della piattaforma digitale dell'accoglienza turistica.
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Airbnb azioni decisamente rese ancora più appetibili agli occhi dei possibili investitori, a seguito della pubblicazione dei dati relativi ai guadagni del primo trimestre 2022. Cerchiamo di meglio comprendere cosa stia accadendo, e quali gli elementi vincenti, da tenere sotto osservazione

Airbnb azioni: quali le ragioni del suo boom

100 milioni di prenotazioni. Questo è il primo dato che emerge dalla pubblicazione dei dati relativi ai guadagni del colosso dell’ospitalità, fuori degli schemi. Airbnb è la piattaforma digitale che opera da tempo nel settore del turismo, precisamente nell’ospitalità.

Malgrado la crescente crisi del settore, gli allarmi pandemici a più riprese e il presente conflitto Russia- Ucraina, il colosso digitale ha fatturato 1,5 miliardi di dollari nei primi 3 mesi del 2022. Un dato questo in decisa esplosione con una salita del +145% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.

Anche in merito alle sue le perdite nette contabilizzate, Airbnb si posiziona sul livello di 19 milioni di dollari. Un dato questo che rapportato sempre ai primi 3 mesi del 2021, risulta essere alquanto inferiore. Ecco quindi che le cifre parlano chiaro. La voglia di viaggiare non è stata sopita più di tanto dagli allarmi pandemici, e dalle evidenti recessioni economiche internazionali.

Sembra chiaro che un po’ tutti abbiamo modificato le loro abitudini di viaggio, andando a prediligere un tipo di ospitalità, fuori dagli schemi tradizionali. Con il colosso turistico ormai siamo abituati a scorgere tra le sue innumerevoli offerte la possibilità di dormire tra i ghiacci, in una casetta tra i boschi, in una sfera di vetro, o nell’accogliente cottage americano, o a parigi nel prestigioso Moulin Rouge!

A tal riguardo ecco che la particolarità dell’ospitalità, dell’esperienza offerta ai viaggiatori, viene oggi ben retribuita. A far lievitare i guadagni di Airbnb, è stato anche l’aumento delle tariffe dei suoi host. Tale aspetto ha infatti registrato una crescita pari al +37%, rispetto al primo trimestre 2019 (pre pandemia). Ma nonostante ciò, le prenotazioni hanno subito un vistoso incremento.

Comprare Azioni Airbnb: è il momento di puntare

I dati a favore del colosso del turismo, vedono ancora ottime prospettive a breve termine. Sarebbe quindi forse opportuno cogliere al volo l’occasione per puntare su Airbnb azioni. Il secondo trimestre di quest’anno di fatto coincide con la prima fase dell’appagante stagione estiva.

A tal riguardo quindi si prevedono nuove partenze e conseguenti soggiorni, che gli esperti prevedono possano essere anche di più giorni. La voglia di vacanza per coloro che a lungo sono stati legati a limitazioni derivanti dalla passata pandemia, porta alla previsione di possibili nuovi guadagni superiori ai 2 miliardi di dollari, per Airbnb.

Potrebbe quindi risultare favorevole comprare Airbnb azioni in quanto il colosso turistico da tempo opera anche in merito a campagne solidali, grazie alla sua fondazione no profit. Spesso a tal riguardo son o state lanciate iniziative al fine di andare ad ospitare gratuitamente profughi e rifugiati di guerra. Quindi ecco che la società statunitense Airbnb quotata sul Nasdaq, potrebbe rivelarsi a tutti gli effetti, un ottimo prossimo investimento.

Airbnb con la sua formula “Affitti brevi” con cedolare secca sono una pentola d’ora per i contribuenti. Ora è in arrivo arrivo la Tassa Airbnb.

In questi giorni il Governo è al lavoro sul grande tema turismo italiano. Si paventa l’introduzione di una nuova tassazione per chi opera a livello imprenditoriale con i cosiddetti “affitti brevi“, ovvero inferiori ai 30 giorni. Non più cedolare secca al 21%, quindi, ma una nuova e stringente tassa per gli affitti brevi con Airbnb.

Affitti brevi e cedolare secca al 21%: come funziona

Gli affitti brevi sono, al momento, regolati dalla Legge Gentiloni del 2017, che prevede una tassazione mezzo cedolare secca del 21%. Cifre irrisorie, se messe a confronto con i grandi business che si possono operare con Airbnb, Booking o Homeway, i portali leader delle prenotazioni online.

L’imposta, inoltre, è a carico dei turisti, varia da Comune a Comune e la modalità di riscossione dipende dagli accordi siglati con le piattaforme. Data la malleabilità della materia, è facile immaginare come in molti si siano dedicati al business degli affitti brevi, senza un controllo stringente da parte del Fisco. Per questo motivo, è sotto esame in questi giorni una nuova tassa per gli affitti brevi con Airbnb.

Disegno di legge sul turismo: le novità proposte

È quindi giunta l’ora, per il Governo, di affrontare la discussione con un disegno di legge sul turismo. Tra le varie proposte normative, oltre all’abolizione della cedolare secca 21% a favore di nuove forme di fiscalità, anche la possibilità per i Comuni di rilasciare apposite licenze di affitto turistico, con un numero massimo di permessi e di durata degli affitti per ogni annualità. Superato il limite stabilito dal Comune di appartenenza, sarà possibile proseguire l’attività solo come operatore turistico, rispondendo, quindi, alla normativa vigente.

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