L’inflazione in Svizzera registra un calo a maggio

Un vento di cambiamento soffia sull'economia svizzera, poiché l'inflazione nel paese ha subito una significativa riduzione al 2,2% a maggio, un calo rispetto al 2,6% registrato il mese precedente. Tuttavia, al di là di questo dato, l'analisi delle condizioni economiche suggerisce che la Banca Nazionale Svizzera potrebbe ancora alzare i tassi d'interesse nel prossimo futuro. Attualmente, i tassi sono all'1,50%, segnando un notevole aumento rispetto al -0,75% di un anno fa
inflazione franco svizzero
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La Svizzera continua a mantenere una stabile inflazione, registrando un calo al 2,2% a maggio, una delle cifre più basse al mondo in questa fase. Questo dato rappresenta un declino rispetto al 2,6% registrato ad aprile. Sebbene l’inflazione al netto di energia e generi alimentari si sia ridotta all’1,9% rispetto al 2,2% precedente, rimane ancora al di sotto del target del 2% fissato dalla Banca Nazionale Svizzera. Nonostante ciò, gli analisti prevedono che l’istituto possa alzare nuovamente i tassi d’interesse dello 0,50% a giugno, segnando forse l’ultima mossa in questa direzione. Questa dinamica ha anche suscitato un interesse positivo per il franco svizzero, con il mercato che prevede un aumento del cambio valutario rispetto al dollaro nel prossimo anno.

Andamento dell’inflazione e prospettive economiche

Nell’ambito delle ultime notizie dall’Svizzera, si registra un calo dell’inflazione a maggio. L’indice inflazionistico è sceso al 2,2%, segnando un decremento rispetto al 2,6% di aprile. Tuttavia, al netto di energia e generi alimentari, l’inflazione si è portata all’1,9%, al di sotto del target del 2% fissato dalla Banca Nazionale Svizzera (BNS). Nonostante ciò, gli analisti prevedono che l’istituto aumenterà ancora una volta i tassi d’interesse dello 0,50% a giugno. Attualmente, i tassi si attestano all’1,50%, mostrando un netto aumento rispetto al -0,75% dell’anno scorso.

Le prospettive per il franco svizzero sembrano essere positive. I futures di CME Group indicano che il mercato si aspetta un aumento del cambio valutario con il dollaro a 1,15 entro un anno, rispetto al livello attuale di 1,10. Questo suggerisce che la valuta elvetica potrebbe apprezzarsi ulteriormente del 4,5% rispetto al dollaro. Sebbene si prevedano guadagni minori rispetto all’euro, il franco svizzero continuerà a rafforzarsi.

Segnale per l’economia mondiale

Questo apprezzamento del franco svizzero potrebbe essere un segnale per il resto dell’economia mondiale. Nonostante i tassi d’interesse così bassi, il fatto che il franco svizzero continui ad apprezzarsi nei prossimi trimestri suggerisce un calo generale dei tassi globali.

Le principali banche centrali sembrano avvicinarsi alla fine del ciclo monetario restrittivo. Si prevede che la Federal Reserve alzerà i tassi di interesse dello 0,25% per l’ultima volta a luglio. La Banca Centrale Europea, invece, dovrebbe aumentare i tassi di interesse complessivamente dello 0,50%. Con l’arrivo dell’estate, si raggiungerà il picco del costo del denaro nel mondo sviluppato, e la Svizzera non farà eccezione. È probabile che a giugno la BNS ponga fine al periodo di stretta sui tassi. Tuttavia, rispetto alle previsioni delle settimane precedenti, il quadro sta evolvendo favorevolmente per il franco svizzero.

Un franco svizzero forte nonostante i tassi bassi

Attualmente, i tassi reali della Svizzera sono negativi solo dello 0,3%, mentre nell’Area Euro rimangono negativi al 2,35%. Negli Stati Uniti, i tassi reali sono già positivi allo 0,35%. Se la BNS aumentasse i tassi dello 0,50%, la Svizzera si porterebbe in territorio positivo e si avvicinerebbe alla Federal Reserve. Tuttavia, l’apprezzamento del franco svizzero non è dovuto solo a questo motivo. La valuta elvetica è considerata un “porto sicuro” durante le tensioni globali. È probabile che una riduzione dei tassi avvenga nel contesto di una possibile recessione economica, forse negli Stati Uniti.

È interessante notare che a marzo la Svizzera è stata al centro delle tensioni finanziarie a causa del salvataggio di Credit Suisse. Le autorità hanno sorpreso i mercati azzerando i bond AT1 senza prevedere un azzeramento del capitale azionario, nonostante fosse consentito dalle leggi confederali. Tuttavia, la natura di “porto sicuro” del franco svizzero non è venuta meno, come dimostra il rafforzamento del cambio valutario rispetto alle principali valute a partire da quel mese.

Queste riflessioni ci permettono di comprendere meglio perché i bond svizzeri continuano a offrire rendimenti estremamente bassi. Il rendimento del decennale si attesta intorno all’0,85%, a fronte del 2,35% dei Bund tedeschi con la stessa scadenza. Questo è un dato significativo che conferma le aspettative di apprezzamento del franco svizzero nei confronti dell’euro anche nel medio-lungo termine.

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