Salta il bonus da 150 euro: il decreto Meloni

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Al momento è ufficiale: salta il bonus da 150 euro. Così il governo Meloni decide di intervenire unicamente contro il caro bollette. Sebbene sarebbe dovuta essere la priorità assoluta, questo non è accaduto. Così il primo intervento dell’ultimo esecutivo di centro destra approva, per ora, solamente le norme anti-rave, oltre che il reinserimento del personale sanitario che aveva preso la scelta di non vaccinarsi. Teoricamente, il decreto contro il caro vita dovrebbe arrivare entro la prossima settimana. È però vero che Antonio Tajani, il vicepresidente del Consiglio, ha voluto assicurare che la priorità del governo è proprio quella di far fronte al caro bollette. Si parla addirittura di un investimento dal valore di 7-8-10 miliardi di euro. In questo modo si vuol dare un contributo alla famiglie meno abbienti per ridurre il peso economico delle bollette. Adesso non rimane che attendere di sapere che decisioni prenderà il nuovo esecutivo. In teoria, la nuova misura dovrebbe arrivare già a partire da oggi, venerdì 4 novembre, ma è possibile che i tempi si dilatino ancora. Giorgia Meloni si trova a Bruxelles, ma l’intervento per il caro bollette resta ancora un mistero da scoprire. Bisognerà anche aspettare il voto del Parlamento che si esprimerà per decidere quali risorse mettere a disposizione.

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Salta il bonus da 150 euro: quali risorse investire

Al giorno d’oggi, l’unica cosa certa è che tutte le misure messe in atto dall’esecutivo con a capo Draghi verranno prorogate. In aggiunta, è importante capire quali mosse si compiranno nel futuro: le stesse saranno redatte nella legge di Bilancio 2023. Intanto si attende anche la Nota di aggiornamento relativa al Def. Anche se Tajani ha parlato di un tetto massimo di 10 miliardi di euro, in realtà la cifra potrebbe anche essere più alta. Mario Draghi ha infatti lasciato al nuovo esecutivo un piccolo tesoro di 10 miliardi. A questi bisogna poi aggiungere i 5 miliardi che provengono dal Pil, rivelatosi in aumento, e da tutte le spese in avanzo dell’extragettito. Certo, ci sono buona possibilità che il governo decida di non utilizzare tutte quante le risorse a disposizione. È anche possibile che per il nuovo decreto si anticiperanno alcune spese. Ad esempio, si pensa a una manovra da 40 miliardi, in modo tale da liberare degli spazi all’interno della legge di Bilancio.

Serenità finanziaria: non basta risparmiare

Salta il bonus da 150 euro: come spendere le risorse disponibili

Tra i primi interventi che metterà in atto il governo Meloni sarà quello per far fronte al caro energia. La leader di Fratelli d’Italia ha più volte ribadito come tutte le risorse presenti dovranno servire per coprire la spesa delle bollette di luce e gas per tutte le famiglie che si trovano in difficoltà. Matteo Salvini, il vicepresidente del Consiglio, vuole invece puntare tutto si pensioni e fisco. Eppure, a conti fatti, sembra proprio che i soldi non bastino a realizzare tutte queste manovre. Di certo nel primo decreto non si potranno vedere degli interventi inerenti a temi fiscali, in primis la flat tax. Lo stesso discorso varrà per il tema pensioni. Entrambi i temi verranno poi trattati all’interno della legge di Bilancio. Anche se, in realtà, anche qui non c’è troppo margine. Si potrebbe quindi verificare una proroga delle misure già esistenti su pensioni, mentre si potrebbe accennare appena il discorso della flat tax.

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