Le mosse future del governo Meloni per l’anno che verrà sono ormai certa. Il 2023 sarà un anno delicato per il nuovo esecutivo di centro destra. Proprio come ha dichiarato ufficialmente la premier in occasione della conferenza stampa della fine dell’anno, quasi 2/3 delle risorse economiche sono state spese per fronteggiare il caro energia. Lo prevede la futura legge di Bilancio 2023, mentre le promesse fatte ai cittadini, anche per una questione di tempistiche, non si sono potute mantenere.
Mosse future del governo Meloni: caro energia al primo posto
Per quanto concerne infatti grandi tematiche come pensioni e tasse, il governo Meloni dovrà probabilmente mettere in atto delle riforme presentate durante la campagna elettorale. Si tratta, ad esempio, della riforma della legge Fornero e della flat tax. Durante i primi mesi del prossimo anno ci sono anche appuntamenti importanti che prevedono una riforma sia del Codice della strada che del sistema giudiziario. In più, bisognerà anche lavorare sulla manovra che vede eliminato il reddito di cittadinanza, in favore di altre misure che consentano di fronteggiare la povertà in Italia. Dopo la sfida inerente al Pnrr, la premier Meloni dovrà dimostrare di essere in grado di far fronte alla questione caro energia. Bisogna sottolineare infatti la questione che, per il 2023, i soldi da utilizzare per le riforme sono legate a quanti aiuti dovrà elargire lo Stato alle famiglie che si trovano in condizione di povertà energetica.
Mosse future del governo Meloni: come sarà il 2023
Nella legge di Bilancio 2023 si prevede una spesa totale pari a 35 miliardi di euro. Di questa somma, 21 miliardi serviranno a prorogare le misure per far fronte al caro bollette. È anche vero, però, che la premier di centro destra ha sottolineato il fatto che questa cifra servirà a coprire soltanto il primo trimestre del prossimo anno. Per questa ragione, nel mese di aprile la Meloni potrebbe arrivare al punto di redigere una manovra bis in pochissimo tempo. La premier si è dimostrata favorevole a venire incontro alle famiglie e imprese italiane, qualora dovesse risultare insostenibile la spesa di luce e gas. Da quando è iniziato il conflitto tra Russia e Ucraina, in Italia si sono spesi per le utenze circa 76 miliardi di euro. Si tratta di più del doppio di quanto preveda invece la legge di Bilancio del prossimo anno. Si era fatto ricorso sia al deficit che all’extra gettito, oltre che tutti i risparmi provenienti dal Mef. Bisogna anche tenere in considerazione che il 2023 potrebbe essere l’anno in cui l’Europa si ritrovi con un importante ammanco di gas. Se dovesse accadere, riempire i siti di stoccaggio si rivelerebbe difficoltoso.
Mosse future del governo Meloni: tasse e pensioni
Tra le mosse future del governo Meloni c’è sicuramente la riforma delle pensioni. Certo, non sarà semplice trovare le risorse per modificare a pieno la legge Fornero e lo stesso discorso vale per la tematica del fisco. Nello specifico, nel 2023 la flat tax aumenterebbe la platea di cittadini lavoratori che vi possono accedere. Anche in questo caso, la vera sfida è inerente alla disponibilità delle coperture. Per quanto concerne il Rdc, cesserà di esistere dal 2024 e in alternativa ci saranno nuove misure per fronteggiare la povertà.