Marche, tra i grandi d’Europa: nasce il distretto biologico

Marche quale regione italiana che conquista un grande primato europeo con la nascita del più grande distretto biologico più grande Scopriamone di più.
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Marche sotto i riflettori dell’Europa, per la nascita del distretto biologico più grande del Vecchio Continente. Cerchiamo di capire meglio di cosa si tratti, e perché è così importante per l’economia regionale, e per il nostro Paese.

La Regione Marche, fiore all’occhiello dell’agricoltura biologica

Quello che è stato siglato lo scorso 13 dicembre a Palazzo Leopardi a Ancona, è solo l’ultimo atto dell’accordo d’intesa che ha veduto il via nella scorsa primavera. Si è concretizzato l’ambizioso progetto ‘Distretto Biologico Marche – La biodiversità che ci unisce – Società Cooperativa‘. Si tratta del più grande distretto biologico, che sia presente in Europa.

Hanno posto la loro firma al documento che ha permesso la nascita della nuova realtà del biologico in Italia, il vicepresidente della Regione Marche, Mirco Carloni. A fargli da eco troviamo tra gli altri anche Giovanni Fileni e Gelsomino Pacetti, in rappresentanza del Gruppo Fileni.

In parallelo si è riusciti a giungere alla definizione tra le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, le centrali cooperative e la Camera di Commercio delle Marche di un preciso patto per il biologico. Si tratta di un importante documento di intenti con il quale coloro che lo hanno sottoscritto e la Regione Marche, si impegnano a perseguire obiettivi comuni.

Obiettivi del patto per il biologico

La Regione Marche tra gli obiettivi fissati nel patto per il biologico, insieme agli altri che ne fanno parte prevede:

  • L’incremento della superficie agricola riservata alla coltivazione biologica.
  • Dare un nuovo impulso alla ricerca e alla sperimentazione e formazione nel settore.
  • Offrire una valida tutela e valorizzare della biodiversità.
  • Andare ad estendere l’estensione della certificazione del biologico fino all’ultimo anello della filiera: i consumatori.
  • Mettere in atto una politica promozionale dei prodotti biologici mirata, comprendente mense e circuiti commerciali.
  • Incrementare la promozione delle Marche, intesa come Regione con una elevata qualità della vita e dal forte spessore biologico. L’intento è quello di incrementare l’attrattività turistica.

I numeri del nuovo distretto biologico delle Marche

Una realtà quella del distretto delle Marche che può vantare la partecipazione di ben 2100 aziende agricole, che rimandano a 71 mila ettari coltivati. Tale superficie rappresenta il 60% della superficie a biologico presente nel territorio delle Marche. Anche i numeri in merito al fatturato stimato, sono molto incoraggianti. Si parla di almeno 100 milioni di euro.

Con questi dati la regione Marche si pone al primo posto in merito all’agricoltura biologica in Italia. L’ultimo colpo messo a segno con la definizione del distretto, hanno permesso alla regione italiana di conquistare anche un ambito primato europeo.

Nuove prospettive regionali

Di certo la regione delle Marche vanta una tradizione nel biologico di tutto rispetto. Da oltre 50 anni sono presenti realtà che sul suo territorio ospitano una considerevole quantità di ettari coltivati, secondo i metodi dell’agricoltura biologica.

Ora più che mai l’obiettivo principale messo a fuoco dal nuovo distretto bio, sarà quello di presentarsi come soggetto unico, per avere maggiore valenza sul mercato sia a livello commerciale che promozionale nella nostra Penisola e all’estero. Un marchio unico delle Marche, ma un nuovo importante impulso all’economia locale con maggiore qualità del territorio.

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