Lavoro, stop ai licenziamenti: scopriamo fino a quando

Lavoro incluso nella Manovra 2022, con nuove disposizioni in merito ai licenziamenti. Scopriamo cosa cambia.
lavoro
lavoro

Lavoro che vede l’approvazione della nuova norma inclusa nella legge Bilancio 2022.  Arriva lo stop ai licenziamenti per altri 3 mesi. Pertanto di fatto fino al prossimo mese di aprile 2022 i lavoratori preserveranno il loro impiego. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito alle nuove disposizioni che hanno veduto la loro approvazione.

Lavoro: blocco dei licenziamenti

Sono state necessarie lunghe trattative per giungere finalmente all’approvazione dell’emendamento che detta nuove regolamentazioni in merito alla fine dei rapporti di lavoro, nel nostro Paese. Le grandi imprese presenti sul nostro territorio, saranno quindi tenute a bloccare fino al prossimo aprile 2022, ben 2022 licenziamenti.

Le nuove regole che sono state definite nella Manovra 2022 messa a punto dal nostro Governo, prevedono nuove disposizioni in merito alle tempistiche sui licenziamenti. Ecco dunque che quelle Aziende che vorranno andare a ridurre il loro organico a gennaio prossimo, sono tenute a inviare una formale comunicazione ai dipendenti interessati, 90 giorni prima. Pertanto in mancanza di ciò, volendo mettere in atto dei licenziamenti a partire dal prossimo gennaio, i lavoratori potranno uscire dall’Azienda non prima del mese di aprile 2022. È stato stabilito in definitiva che in mancanza di questa comunicazione nei termini stabiliti, il licenziamento sia individuale che collettivo, non potrà che ritenersi nullo.

Chi sarà toccato dalla novità del lavoro

È ben inteso che ad essere coinvolti in questa nuova normativa in ambito di lavoro, non saranno tutti i lavoratori indistintamente. Ad esserne toccati infatti saranno solamente quelle realtà produttive che possono contare sull’organico di almeno 250 dipendenti. Nel conto totale degli assunti dovranno rientrare anche gli apprendisti, così come anche i dirigenti. Faranno eccezione però quelle realtà in cui si palesa uno squilibrio patrimoniale delle difficoltà di carattere economico-finanziario.

Lavoro: come si prospetta il licenziamento aziendale

Per poter avviare la procedura di licenziamento, bisognerà attenersi ad un iter ben preciso. Pertanto la comunicazione ufficiale riguardante l’intenzione di operare un taglio del proprio personale dovrà essere trasmessa in forma scritta, non solo ai dipendenti interessati. Ad essere chiamati in causa in questo caso saranno anche le rappresentanze sindacali aziendali denominate Rsa e Rsu. Inoltre dovranno essere coinvolte le sedi territoriali delle associazioni sindacali di categoria di riferimento a livello nazionale. Da non dimenticare poi che un’ulteriore comunicazione dovrà essere inviata all’Anpal e ai ministeri del Lavoro e dello Sviluppo economico.

Tale procedura obbligatoria diviene obbligatoria quando l’imprenditore manifesti la volontà di “procedere alla chiusura di una sede, filiale, ufficio, stabilimento o reparto autonomo situato nel territorio nazionale, con cessazione definitiva della relativa attività con licenziamento di un numero di lavoratori non inferiore a 50”.

Cosa deve contenere la comunicazione aziendale

Nella comunicazione aziendale in cui si intende mettere al corrente il dipendente dell’imminente licenziamento, si dovranno toccare i seguenti punti: il numero delle figure professionali e dei dipendenti che saranno dalla riduzione dell’organico, nel caso di chiusura dell’Azienda. Inoltre dovranno essere illustrate al dipendente interessato dal licenziamento le ragioni economiche, tecniche e organizzative in merito alle cessazioni dei rapporti di lavoro. in ultimo nella comunicazione dovrà trovare spazio anche il termine ultimo in cui è prevista ogni cessazione dell’attività produttiva.

Articoli Correlati