Se si vuole intraprendere una carriera universitaria, è possibile lavorare e studiare insieme. Ecco che molto giovani universitari in Italia prendono la decisione di diventare degli studenti lavoratori. In genere, a spingere i giovani a svolgere le due attività non ha soltanto, alla base, quello di sentirsi indipendenti dalla propria famiglia di origine. La verità è che, per tanto che si possa parlare del fatto che chiunque possa usufruire del diritto allo studio, non sempre ciò corrisponde alla realtà dei fatti. L’università, di fatti, non è sempre accessibile a tutti. Si tengano infatti in conto non solo le tasse da pagare, ma anche l’abbonamento per i trasporti pubblici o, ancora, i libri da acquistare. Ecco che per alcuni giovani studenti il lavoro costituisce una vera a propria necessità. Nel momento in cui si decida di iniziare questo percorso duplice, bisogna sapere che esiste la possibilità di lavorare nel momento in cui si è all’università.
Lavorare e studiare è possibile
Per riuscire a lavorare e studiare allo stesso tempo, bisogna acquisire delle buone capacità di organizzazione. In più, è necessario essere tanto motivati e avere grande volontà. Di certo, essere uno studente lavoratore serve sia per risparmiare qualche soldo da parte, sia anche per entrare, fin dall’inizio, nel mercato del lavoro. Ciò serve a sviluppare divers soft skills, ma l’importante è che si impari a trovare una mansione degna e che non sia sottopagata. Se molti studenti temono di avere una media inferiore ai colleghi per il fatto di lavorare, non devono preoccuparsi. Alcune mansioni consentono di saper svolgere al meglio le tue attività in contemporanea.
Lavorare e studiare: quale contratto scegliere
Se si vuole lavorare e studiare allo stesso tempo, bisogna come prima cosa comprendere che tipologia di contratto scegliere. Ad esempio, un lavoro full-time potrebbe consentire a uno studente di laurearsi. È sicuramente vero, però, che si avrebbe una difficoltà maggiore durante il percorso universitario. Ciò comporta infatti avere meno occasioni di conoscere professori e colleghi e seguire le lezioni in presenza. Ecco che i contratti migliori sono quelli che danno la possibilità di avere orari flessibili. Così si potrà avere il tempo necessario da dedicare sia all‘attività lavorativa che alla carriera universitaria. Tra i migliori contratti ci sono quelli part-time, dove però le ore lavorative non devono superare le 20-30 ore. Questo tipo di contratto consente di coprire le spese inerenti agli studi universitari. In alternativa, si può decidere di lavorare nel periodo della pausa estiva o, ancora, durante i weekend o nelle festività. Durante l’estate si potrebbe trovare il modo di guadagnare con un lavoro full-time durante 2 o 3 mesi.
Così si ha l’occasione di dedicare un periodo allo studio e un altro al lavoro. Ugualmente, il medesimo discorso si può fare per i weekend e le festività. Di certo, bisogna sempre tenere in considerazione che a giugno fino a settembre ci saranno gli esami della sessione estiva. Infine, si tengano in considerazione i tirocini curricolari, o quelli extra curricolari. Questi sono ottimi perché permettono agli studenti di entrare a far parte del settore lavorativo di loro competenza. Così si può fare esperienza e servirsi delle convenzioni che propongono le diverse università.