Arriva una riforma del bonus cultura e a confermarlo è la stessa premier di centro destra Giorgia Meloni. Si tratta di un aiuto statale da destinare ai diciottenni. Si pensava che sarebbe stato cancellato, mentre invece ha subito una riformulazione. A seguito dell’emendamento per la legge di Bilancio che ha presentato la maggioranze, il governo sembra voler mantenere la direzione di rimodulare la misura. Così, almeno in parte, avrà dei cambiamenti, al contrario della previsione sull’abolizione dell’App18. La conferma è arrivata anche da un video social, all’interno del format che la premier ha definito gli “appunti di Giorgia”. Ecco che il bonus cultura dal valore di 500 euro non è destinato a sparire del tutto. Al contrario, le risorse si riutilizzeranno sempre a favore dei giovani, al fine di consentire loro di poter usufruire di determinati servizi culturali. Oppure, avere la possibilità di acquistare del libri, o i biglietti di spettacoli di teatro o per il cinema e così via. Il ministro della Cultura è già all’opera per poter lavorare a una nuova misura, proprio come dichiara la premier Meloni.
Riforma del bonus cultura: potrebbe cambiare nome
Stando a quanto preannunciato dalla presidente del Consiglio, ci potrebbero essere delle modifiche al bonus cultura destinato ai giovani di 18 anni. In occasione della diretta condotta suoi canali social, la premier ha spiegato fin dal primo momento che il governo non ha alcuna intenzione di abolire l’aiuto statale legato ai giovani e alla cultura. Al contrario, potrebbe arrivare una riformulazione della stessa misura la quale potrebbe anche avere un nuovo nome. Giorgia Meloni ha voluto sottolineare il fatto che Gennario Sangiuliano, il ministro della Cultura, stia pensando a formulare una carta cultura che consentirà ai giovani di usufruire di contenuti culturali.
Riforma del bonus cultura: quali saranno le modifiche?
Ciò di cui è sicura la premier Meloni è che la 18App debba essere rivisitata per quelli che definisce alcuni banali motivi. Come prima cosa, il fatto che un aiuto statale dal valore di 500 euro spetta, in questo momento, a qualsiasi cittadino a prescindere dal proprio reddito. Ecco che non riesce a capire come mai lo stesso valore economico debba spettare ai diciottenni che provengono da un nucleo familiare molto agiato, come per coloro che vivono con famiglie al di sotto della soglia di povertà. La Meloni si mette in primo posto e spiega, inoltre, come lei sarebbe disposta a rinunciare a una tale cifra al fine di acquistare dei libri.
Ecco che la medesima misura dovrebbe avere come focus principale le persone che si trovano in difficoltà. Di conseguenza, avrebbe senso concentrarsi maggiormente sui nuclei familiari che hanno dei redditi bassi. Ecco che, soltanto in questo modo, la misura potrebbe avere un impatto positivo. Da qui proverrebbe la prima modifica del bonus cultura, ovvero l’introdurre un limite Isee se si vogliono ottenere i 500 euro. Si pensa a una possibile soglia di reddito oltre la quale non sia possibile fare richiesta. Altro aspetto da rivedere è dove investire il bonus cultura. Bisogna quindi ridefinire con maggiore chiarezza le cose e i contenuti digitali da poter acquistare e quelli che invece bisogna evitare. Di certo, non si ha intenzione di eliminare le risorse da destinare alla cultura e ai giovani.