Deflazione: cos’è

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La deflazione è data da un eccessivo rialzo dei tassi di interesse. Si tratta di un abbassamento, a livello generale, dei costi di beni e servizi. In altre parole, avviene quando aumenta il potere d’acquisto delle moneta a seguito di un tesso d’inflazione che va in negativo. Una situazione del genere avviene in automatico, nel momento in cui l’offerta della moneta di una data economia viene manipolata. Non bisogna però confonderla con la disinflazione, che significa che è avvenuto un rallentamento dell’inflazione. Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di inflazione. La BCE stessa ha il compito di gestire la politica economica, in modo tale da mantenere l’inflazione in Europa vicina al 2% su base annua. Questa percentuale si considera come il “giusto” valore affinché avvenga una sana crescita economica. Al momento, però, il livello di inflazione è al massimo rispetto gli ultimi quarant’anni. Così, le banche centrali di tutto il mondo stanno trovando nuove soluzioni per rallentare l’aumento dei prezzi e lo fanno rialzando in maniera cospicua i tassi di interesse.

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Deflazione: che cosa significa

Quando si parla di deflazione, si fa riferimento all’andamento dei prezzi all’interno di una certa area. Definisce uno scenario opposto rispetto all’inflazione, molto più nota. La prima ha a che vedere con un generale calo dei prezzi, mentre al contrario l’inflazione riguarda un aumento degli stessi. I due andamenti si misurano, nel nostro Paese, attraverso l’Istat. Questa realtà ha il compito di monitorare l’andamento del prezzo del paniere, ovvero di un determinato numero di beni. In Europa i dati si rilevano attraverso l’Eurostat. Il cambio che si misura nei costi complessivi del paniere si chiama indice di inflazione. Questa, quando ha valore negativo, prende il nome di deflazione. Questa fa in modo che i costi nominali della manodopera, del capitale, dei prodotti e dei servizi diminuiscano. Complice la riduzione della domanda. Generalmente, la deflazione dei prezzi corrisponde a quella monetaria, anche se però non si tratta di una vera e propria regola.

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Deflazione: le cause principali

La deflazione monetaria, per definizione, è causata unicamente dalla diminuzione dell’offerta della moneta, o di altri strumenti finanziari che si possono riscattare tramite denaro. Ad oggi, questa situazione viene influenzata dalla BCE e dalle altre banche centrali. In genere, un periodo di deflazione si verifica a seguito di un periodo protratto in cui c’è un’espansione monetaria artificiale. Ad esempio, durante gli anni Trenta c’è stata l’ultima significativa deflazione negli Stati Uniti. Il fatto era legato a dei fallimenti bancari che hanno portato a un calo importante della moneta. In Giappone invece la situazione si è verificata durante gli anni Novanta. Ci sono diversi fattori che portano a uno scenario opposto all’inflazione, ma per la maggior parte di casi si verifica dopo due eventi principali. Il primo è quando c’è un abbassamento della domanda aggregata, ovvero avviene uno spostamento, all’interno della curva, vero sinistra. Il secondo avviene quando si verifica un aumento della produttività. L’abbassamento della domanda aggregata comporta una diminuzione dei prezzi. Questo è dato da un fallimento del mercato azionario o la riduzione della spesa pubblica.

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