Crowdfunding: cos’è e come funziona, le piattaforme e come usarle

Tantissime startup oggi per trovare i fondi necessari ad avviare l’impresa utilizzano il Crowdfunding. Ma di cosa si tratta esattamente? Ecco cos’è, come funziona e quali sono le piattaforme esistenti.
Crowdfunding
Finanziare un'idea imprenditoriale con il Crowdfunding

Cos’è e come funziona il Crowdfunding

Il Crowdfunding è oggigiorno una delle forme di finanziamento più diffuse, una sorta di raccolta fondi online, attraverso il quale chi ha un progetto imprenditoriale, può reperire i mezzi necessari per portarlo avanti. La raccolta avviene all’interno di siti web che fungono da piattaforme, dove vengono messi in contatto coloro che si occupano di raccogliere i fondi (fundraiser), con i potenziali finanziatori. Secondo alcuni dati statistici investire in una piattaforma di crowdfunding oggi porterebbe una rendita fino al 7%.

Crowfunding: le piattaforme esistenti

Attualmente sono oltre 100 le piattaforme di crowdfunding in Italia. Se si esegue una ricerca online se ne possono trovare di diverse tipologie, di seguito elenchiamo quali sono le principali forme di crowdfunding esistenti:

  • Reward based

    , prevede un’offerta in denaro in cambio di una ricompensa, che potrebbe essere un ringraziamento ufficiale sul sito web dell’impresa, oppure uno dei prodotti che si sta finanziando. Tra le piattaforme di questa categoria troviamo Be Crowdy, dedicata a progetti culturali e artistici; BookaBook, dedicata unicamente ai libri; Kendoo, dedicata a progetti web, social media, e-commerce, mobile e news; School Raising, che si occupa di raccogliere finanziamenti per progetti scolastici, e tante altre ancora.

  • Donation based

    , viene utilizzato in particolar modo dalle associazioni no profit, come raccolta fondi per iniziative senza scopo di lucro; Tra le tante citiamo Caffè, dedicata a progetti di solidarietà legati a un’associazione no-profit; e DonaconTIM, promossa da TIM per le iniziative del Terzo Settore.

  • Lending based

    prevede la concessione di microprestiti a persone fisiche o aziende; Una tra le tante è Prestiamoci, che è anche l’unica startup italiana ad essere autorizzata dalla Banca d’Italia alla gestione di una piattaforma di prestiti personali tra privati su internet,

  • Equity based

    prevede la partecipazione del finanziatore al capitale sociale dell’impresa, che ne diverrà socio a tutti gli effetti. Tra queste troviamo Fundera, il cui obiettivo è quello di finanziare iniziative che promuovono tecnologie e servizi a basso impatto ambientale; Idea Crowdfunding, che viene definita il perfetto punto d’incontro tra investitori lungimiranti e imprenditori innovativi, e molte altre.

Questa forma di crowdfunding è regolamentata dalla Consob, e si suddivide in due sezioni:

-La sezione ordinaria, della quale fanno parte tutti i gestori di portali autorizzati dalla Consob, e seguito della verifica dei requisiti richiesti; Un esempio è BacktoWork24, che propone soluzioni innovative a favore dell’investimento di risorse finanziarie, e competenze professionali da parte di manager e investitori di startup e piccole imprese.

-La sezione speciale, della quale fanno parte tutte le banche e le imprese di investimento che, prima di iniziare ad operare, abbiano comunicato alla Consob lo svolgimento dell’attività di gestione di un portale; Per citarne una, Tifosy Limited, che si occupa di aiutare le società sportive a raccogliere fondi online, mettendole in contatto con tifosi e investitori di qualunque parte del mondo.

  • Ibride

    prevedono diverse modalità di finanziamento; Ad esempio troviamo Bumers.com, dedicata alla raccolta di fondi tra amici e conoscenti, o anche Innamorati della cultura, dedicata alla promozione della cultura italiana.

  • Dedicate ad uno specifico settore

    un esempio è il crowdfunding immobiliare, che prevede la partecipazione di vari investitori al finanziamento di un progetto immobiliare, in cambio di una remunerazione del capitale. Tra le principali piattaforme di crowdfunding immobiliare troviamo Build Around; Concrete Investing; House4Crowd e Walliance.

Le regole del Crowdfunding in Europa

L’assenza di un quadro normativo riguardante il Crowdfunding in Europa, ha rappresentato un vero e proprio ostacolo, in particolar modo riguardo l’accesso delle piccole e medie imprese europee alle risorse finanziarie derivanti da finanziatori di tutta l’Unione Europea.

Quest’ostacolo è stato attualmente rimosso grazie al nuovo regolamento “European Crowdfunding Service Providers for Business”, che ha introdotto un passaporto europeo, in vari paesi dell’Unione Europea, senza dover chiedere le relative autorizzazioni nazionali.

Le nuove regole comportano anche un aumento dell’importo massimo delle operazioni di finanziamento di progetti fino a 5 milioni di euro. Inoltre gli investitori dovranno ricevere dalle piattaforme informazioni chiare su costi, criteri di selezione dei progetti, e rischi a cui si potrebbe incorrere.

Sempre secondo le nuove regole infine, gli investitori verranno classificati in investitori sofisticati, che sono quelli che non hanno alcuna limitazione all’attività di finanziamento, e gli investitori non sofisticati, che sono obbligati a sottoporsi ad un test per la valutazione della loro conoscenza dei rischi riguardanti il finanziamento delle imprese.

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