CIGS: come cambiano le regole

CIGS

La CIGS ha cambiato le regole per i lavoratori richiedenti la cassa integrazione straordinaria. Così, alcune persone rischiano di non potervi accedere. Adesso è infatti previsto un nuovo adempimento: a stabilirlo è stato il decreto del 2 agosto 2022 del Ministero del lavoro. Lo si può trovare pubblicato all’interno della Gazzetta Ufficiale del 28 settembre di quest’anno. Lì si trova scritto che il nuovo adempimento prevede l’obbligo di una riqualificazione a livello professionale. In questo modo, è possibile aiutare il lavoratore in cassa integrazione a reinserirsi nel mondo del lavoro e a ricollocarsi, eventualmente, in altri settori lavorativi. Tutti coloro che non parteciperanno ai corsi di formazione e non hanno un motivo che li giustifichi, rischia di non percepire una mensilità da parte di CIGS. Nel peggiore dei casi, potrebbe avere una decadenza totale del beneficio.

CIGS CASSA INTEGRAZIONE

CIGS: che cos’è

Come prima cosa, per chi non lo sapesse, è bene conoscere il significato dell’acronimo CIGS. Si tratta della Cassa Integrazione Guadagni Straordinari e rappresenta un’indennità economica che eroga l’INPS. Questa va a integrare o sostituire direttamente lo stipendio di lavoratori aziendali. Se la società ha dei problemi economici, allora possono ridurre o sospendere l’attività lavorativa dei dipendenti. Ecco che la CIGS è un vero e proprio sussidio statale. Spetta a tutti coloro che hanno maturato almeno 90 giorni di servizio in azienda e che questa sia destinataria della normativa n. 148/2015. Esiste anche la CIGO, ovvero la Cassa Integrazione Ordinaria. Questa viene riconosciuta quando avvengono degli eventi che non consentono lo svolgimento normale dell’attività aziendale. Tali eventi si devono svolgere nel breve termine: non si possono superare le 52 settimane all’interno di un biennio mobile. CIGO e CIGS, insieme, non possono superare, nel quinquennio mobile, i 24 mesi.

CIGS e il nuovo obbligo formativo

La cassa integrazione straordinaria CIGS, fa parte della categoria di quelli che vengono chiamati gli ammortizzatori sociali. A livello legislativo, questo significa che bisogna adottare degli strumenti e delle misure che sostengano il lavoratore in un momento di particolare difficoltà della sua azienda. Questa potrebbe infatti avere problemi a erogare l’intera retribuzione ai propri dipendenti. L’INPS eroga così l’indennità che servirà a garantire uno stipendio dignitoso e aiuta a mantenere il rapporto di lavoro tra dipendenti e capi dell’azienda. Stando a quanto detto, il dipendente viene visto come un percettore passivo della suddetta indennità. Con la Legge di Bilancio 2022, invece, la logica si ribalta. L’idea è quella di adottare la misura di politiche attive che consentano una nuova occupazione di tutti i lavoratori in difficoltà. Così, il singolo avrà la responsabilità a partecipare in prima persona alle diverse azioni formative. Tutti coloro che si trovano all’interno dei programmi della CIGS possono, grazie ad essi, migliorare le loro competenze dal punto di vista del mondo del lavoro.

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CIGS: quando diminuisce o decade

Adesso la CIGS non rappresenta unicamente un indennizzo economico, ma anche l’opportunità di acquisire nuove capacità professionali. Il decreto emanato dal ministro del lavoro vuole rafforzare tale aspetto. Ecco che diventa obbligatorio partecipare alle diverse iniziative per la riqualificazione o la formazione dei dipendenti aziendali. Chi non si presenta e non dà una giustificazione valida, allora si vedrà ridotta l’indennità della CIGS. Nei casi peggiori, addirittura, potrebbe decadere del tutto.

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