Titoli di Stato: come funziona il mercato telematico

titoli di stato

I titoli di Stato si possono sottoscrivere nelle date di emissione, oppure nel mercato telematico. Come funziona? Quali sono i pro e i contro?

I titoli di Stato sono obbligazioni che ogni Paese emette per pagare il debito pubblico. Si tratta di una forma di “prestito” verso lo Stato: la persona investe per poter ottenere, alla scadenza del titolo, il capitale investito e gli interessi in base al tasso di rendimento concordato.

Con i titoli di Stato si può guadagnare anche prima della scadenza, sfruttando le fluttuazioni della Borsa. La persona che ha investito con questa formula può rivendere il titolo per ottenere subito il capitale investito e maggiori interessi, in base al valore di mercato attuale del titolo e non in base all’accordo fatto al momento dell’acquisto.

Per questo, ci possono essere società, banche e investitori interessati a comprare all’ingrosso titoli di Stato italiani e stranieri nel mercato telematico. Ecco cos’è e come funziona questo mercato?

Titoli di Stato BTP e non solo: quali titoli per investire?

Il mercato telematico o MTS è stato istituito l’8 febbraio 1988, con decreto del Ministero delle Finanze. Privatizzato nel 1997, dal 2006 è di proprietà come socio di maggioranza di Borse Italiane S.p.a, che ne detiene il 60%.

Il 40% della gestione è affidata alle banche italiane e ad altri istituti privati. Questo mercato permette di investire “all’ingrosso” su:

  • Titoli di Stato BTP;
  • BOT;
  • CTZ STRIPS;
  • CCT.

In generale, si tratta di titoli di Stato italiani e stranieri che possono essere o non essere garantiti dallo Stato che li emette. Dipende dalla natura del titolo azionario.

Chi può operare in questo mercato

Ogni operazione deve essere almeno di 2,5 milioni di Euro per essere valida. Per questo, non tutti possono accedere a questo mercato. Gli operatori autorizzati sono:

  • Banca D’Italia;
  • Ministero delle Finanze Italiano;
  • Banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie;
  • Operatori privati che dimostrano di avere non solo capitale da investire, ma anche le competenze tecniche per farlo. Tra gli operatori privati, fioccano le joint venture e le imprese di investimento italiane.

In generale, chi è autorizzato ad operare nel mercato dei titoli di Stato all’ingrosso si divide in:

Cosa fare di un numero di titoli così elevato? In realtà, può essere una pratica di investimento che permette di rivendere nel mercato azionario “tradizionale” i titoli ottenuti all’ingrosso.

  1. Market makers. Hanno un attivo di 39 milioni di Euro e, nell’anno precedente, hanno fatto operazioni per 39 miliardi di Euro;
  2. Market takers. Hanno un attivo di 10,4 milioni di Euro e, nell’anno precedente, hanno fatto operazioni per un miliardo di Euro.

In più, le aziende potranno contare su questi titoli, soprattutto su quelli garantiti, per presentarsi con garanzie maggiori in caso di investimenti ad alto rischio.

Infine, lo Stato e Banca D’Italia, sempre nel rispetto delle normative europee, possono utilizzare il mercato telematico sia per capire come stanno andando le cose a livello macroeconomico, sia per investire direttamente dove ce ne fosse bisogno.

Tempi e metodi di negoziazione

Il sistema ruota intorno a tre segmenti di mercato legati ai titoli di Stato:

  1. Mercato Cash.
  2. MTS PCT. Questo mercato si occupa dei contratti pronti contro termine. Le negoziazioni qui non sono in forma anonima, come, invece, avviene negli altri segmenti di mercato.
  3. MTS Strips. Questo mercato si occupa dei contratti “Strips”.

Anche se è un mondo “telematico”, l’MTS sui titoli di Stato ha orari ben precisi da rispettare.

  • Il mercato apre alle 07.30 e chiude alle 20.00. Nella mezz’ora tra l’apertura e il mercato preventivo, gli operatori autorizzati possono vedere, sostituire o indicare le loro proposte.
  • Entro le 08.15, tutti gli operatori iniziano a contrattare in base al profilo azionario.
  • Fino alle 17.30, si abbinano le varie proposte e si fanno le contrattazioni.
  • Dalle 17.30 alle 20.00, le operazioni sono chiuse e si può procedere con la reportistica e l’analisi del mercato.

Titoli di Stato rendimento

Come si potrà immaginare, acquistando così titoli di Stato il rendimento è molto elevato. Di solito, gli operatori trovano nuove strategie per investire i titoli acquistati, sia dando la possibilità a chi si trova “fuori calendario” di acquistare pacchetti di titoli azionari di dimensioni più ridotte, sia con strategie aziendali pianificate.

Il rendimento è ovviamente di importo elevatissimo rispetto agli strumenti finanziari di tutti i giorni e questo permette di spostare grandi flussi di denaro in modo assolutamente legale.

Se i titoli di Stato BTP hanno un rendimento del 3-4%, presi in stock di migliaia di titoli in questo mercato secondario ci si può fare un’idea di quello che può essere il rendimento di queste realtà, seppur approssimativa.

Titoli di Stato italiani: pro e contro del mercato telematico

Quali sono i pro e i contro del mercato telematico applicato ai titoli di Stato? I vantaggi sono:

  • applicazione di strategie di investimento diversificate;
  • la possibilità di acquisto di grandi volumi di titoli anche dopo le date delle aste programmate;
  • la possibilità di investire con i maggiori operatori nazionali e internazionali.

Quali sono, invece, i contro?

  • l’altissimo budget necessario per operare in questo mercato;
  • le conoscenze necessarie per operare su MTS;
  • la possibilità di investire anche su titoli non garantiti, per cui si deve fare molta attenzione alle offerte.

Il mercato telematico influisce sulla nostra economia, ma anche sul mercato azionario nazionale e internazionale. Per questo, serve sapere di cosa si tratta e come funziona!

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Annarita
Copywriter freelance, si occupa di notizie di economia da 8 anni. Per lei, avere una mente finanziaria è il miglior modo per miglirare la vita di tutti i giorni.