Stipendio da lordo a netto: come si calcola

Stipendio netto: ecco come si calcola. Un insieme di consigli su un calcolo tutt’altro che semplice

Come si calcola lo stipendio netto partendo dallo stipendio lordo? Una domanda semplice che, purtroppo, ha una risposta complessa. Calcolare lo stipendio netto, infatti, non è così immediato come potrebbe sembrare, ma è utile sapere come si può calcolare – anche a “spanne” – per uscire da un colloqui di lavoro con le idee un po’ più chiare.

Retribuzione lorda: cosa è

Partiamo dalle basi, cioè dal definire cosa è lo stipendio lordo: questo è l’insieme della retribuzione che al suo interno ha lo stipendio netto più tutte le tasse che devono essere versare allo Stato.

Il netto: cosa è

In modo analogo, lo stipendio netto è la retribuzione senza le tasse, i contributi previdenziali e con le eventuali detrazioni fiscali (assegni fiscali et similia).

Stipendio da lordo a netto: il calcolo a “spanne”

Se siete pigri e volete una soluzione velocissima e pratica, potete calcolare lo stipendio netto togliendo al lordo una percentuale che va dal 20% al 40%. Questo calcolo può darvi un’idea di quanto potreste ricevere come retribuzione netta.

È da notare che se siete un libero professionista, la percentuale che dovrete prendere in considerazione è quella più alta. Per chi viene retribuito con una ritenuta d’acconto, bisogna eliminare il 20% che viene versato dal datore di lavoro.

Il netto: un calcolo più preciso

Se vogliamo fare un calcolo più preciso, è necessario avere alcuni dati che sono presenti nella busta paga. Fondamentalmente si tratta della retribuzione lorda, dei contributi previdenziali, dell’Irpef, delle addizionali regionali e comunali, nonché delle eventuali detrazioni e agevolazioni.

I passaggi per ottenere il calcolo del netto possono essere questi:

  • ricavare il reddito imponibile che non è altro che la sottrazione tra la retribuzione lorda e i contributi previdenziali a carico del dipendente;
  • calcolare l’imposta Irpef lorda, che non è altro che la somma dell’Irpef (che è scaglioni e li vedremo subito dopo) e delle addizionali locali (comunali e regionali);
  • considerare le detrazioni da lavoro dipendente e le eventuali presenti per i carichi magliari;
  • calcolare l‘imposta netta, che non è altro che la sottrazione tra l’imposta lorda e le eventuali detrazioni;
  • a questo punto, la retribuzione netta non sarà altro che la sottrazione tra il reddito imponibile e l’imposta netta (più, se c’è, il bonus Renzi).

L’Irpef: attenzione agli scaglioni

L’Irpef nazionale è divisa in scaglioni. Al momento, gli scaglioni applicati sono i seguenti:

  • fino a 15.000 euro: 23%;
  • per redditi oltre 15.000 euro fino a 28.000 euro: 27%;
  • dai 28.000 euro fino a 55.000 euro: 38%;
  • oltre i 55.000 euro fino a 75.000 euro: 41%;
  • per retribuzioni oltre i 75.000 euro: 43%.

Allo studio della finanziaria 2020, ancora non approvata, vi sono delle proposte che hanno scopo di diminuire tagli scaglioni per semplificare i calcoli.

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