Mutuo fisso o variabile: cosa sono e quale scegliere

Avete intenzione di comprare una casa? Che tipo di mutuo conviene scegliere? Come accendere un mutuo a tasso fisso o variabile?

Il grande amore degli italiani in campo finanziario è accendere un mutuo e acquistare una casa. Siamo nei vertici mondiali come proprietari di case anche se è scemata la voglia di acquistare altre proprietà da mettere a reddito.

I grandi coach di finanza americani insegnano che non bisognerebbe acquistare neppure la prima casa, quella di proprietà, attraverso un mutuo. Se questa idea ha un certo fondamento negli USA, così potrebbe non essere da noi.

Quando si parla di finanza non si deve intendere una materia fredda e impersonale. La finanza, almeno quella che intendiamo noi, deve risolvere problemi reali della vita delle persone.

Se così va intesa o il mondo del risparmio anche l’acquisto dell’immobile assume un significato differente. Essere proprietari di un immobile dà un senso di sicurezza che difficilmente possono dare strumenti diversi: azioni, obbligazioni, fondi ed ETF, ne abbiamo parlato in modo più approfondito in questo articolo.

Discorso diverso l’acquisto di un immobile da mettere a reddito. Il rischio locativo, il rischio svalutazione del quartiere, i costi di manutenzione, le tasse e la mancanza di liquidità del bene quando si dovesse decidere di venderlo, complottano tutti contro la seconda casa.

Cosa deve fare la persona o la famiglia che decidesse di comprare o cambiare la prima casa?

Per prima cosa bisogna simulare la rata mensile massima e da questa stabilire un prezzo massimo da investire.

Inoltre, conviene verificare che il quartiere sia ben servito dai mezzi pubblici, centri commerciali e che non sia troppo lontano dal lavoro e dalla scuola dei figli.

Per poter chiedere un mutuo bisogna avere il 20% del prezzo della casa e questo al netto dei costi accessori: spese notarili, di perizia, costi amministrativi, nuovo arredamento.

Diffidate sempre dal mutuo 100%. Il mutuo vero e proprio è quello fino all’ottanta per cento, eventuali surplus avranno tassi differenti.

Mutuo: cosa sapere prima di accedere a un mutuo?

Altre informazioni utili: la rata del mutuo deve essere inferiore al 30% dello stipendio lordo del richiedente. Se i richiedenti sono due ed entrambi saranno i mutuatari bisogna conteggiare la somma totale lorda e calcolate il 30%. In altre parole, se lo stipendio lordo è di 2500€ il cliente può chiedere al massimo 750€.

Spesso le banche questo parametro lo indicano con la sigla LTV, ovvero Loan To Value che è uno tra i parametri principali.

Se fossero due persone con lo stesso stipendio la somma sarebbe di 1500 €. Ovviamente per chi è solo o per coppie che non hanno stipendi elevati conviene ridurre la cifra per evitare di faticare per l’intera durata del mutuo.

Il mutuo deve essere valutato attentamente senza sopravvalutare la propria realtà. È sempre meglio accendere un mutuo più lungo che rimanere sul filo del rasoio per un lungo periodo di tempo.

Dal febbraio 2007 la legge Bersani ha decretato che i mutui possono essere trasferiti tal quali da un istituto ad un altro. Chi avesse ancora un vecchio mutuo a tasso fisso potrebbe chiedere la surroga presso un altro istituto oppure rinegoziare con la stessa banca dove si è acceso il mutuo.

Mutuo: meglio il tasso fisso o quello variabile?

Non esiste una risposta assoluta. I fattori da valutare sono:

Quali prospettive di crescita lavorativa reali ha chi accende il mutuo? Se si tratta di un dipendente con poche possibilità di fare carriera forse conviene il tasso fisso, di contro se le prospettive di crescita lavorativa sono importanti, allora conviene il variabile.

Storicamente il tasso variabile è sempre stato più conveniente del fisso anche se al momento attuale con il costo del denaro basso si potrebbe optare per il fisso.

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