Prezzi in su nei supermercati: quali gli aumenti maggiori

Prezzi in salita, e carrelli della spesa sempre più vuoti. Scopriamo dove vengono riscontrati maggiormente, gli aumenti dei beni di prima necessità.
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Supermercati e esercizi commerciali in genere, stanno facendo registrare nel nostro Paese un rialzo dei prezzi. Gli italiani si trovano ad avere quindi il carrello della spesa sempre più vuoto, e il portafoglio a secco. Le ragioni che stanno favorendo tale quadro economico sono molteplici. Inutile sottolineare ancora una volta l’incredibile salita dei prezzi del carburante, che sta avendo grandi ripercussioni nell’ambito del trasporto merci.

La mancanza di manodopera e la salita dell’inflazione, contribuiscono non poco all’impoverimento del potere d’acquisto degli italiani. Cercheremo di andare ad individuare quindi, i prodotti alimentari e non solo, da cui stare alla larga per non vedere volatilizzare lo stipendio mensile.

Supermercati con prezzi in su: come limitare il salasso

La recente crisi energetica che si è abbattuta in Europa, ha creato un effetto domino in ambito economico, davvero devastante. Dalla produzione alla distribuzione passando per la commercializzazione, non ci sono comparti che non abbiano risentito di questo momento, particolarmente difficile in ambito economico.

L’aumento non ha risparmiato neppure i prezzi dei  beni di prima necessità. Ecco quindi che anche fare la spesa al proprio supermercato, sta diventando un nuovo rompicapo. Il paniere degli italiani sta diventando sempre più esiguo, e se si prendono in esame i rincari dei prezzi dei beni a consumo, ecco che il settore alimentare appare dalla dodicesima posizione in poi (superato ovviamente dai costi degli  energetici).

Per avere uno scontrino meno esoso al supermercato a quanto pare sarà bene stare alla larga da (in ordine di aumento più incidente): oli alimentari, verdura fresca, pasca secca e fresca, frutti di mare e alimenti refrigerati, farina, frutta fresca a anche se refrigerata, pesce fresco e refrigerato, succhi di verdura e di frutta, vegetali surgelati, carni caprina e ovina, gelati, olio di oliva, latte a lunga conservazione, pane, preparati con carne, zucchero, carne di coniglio, pollame, acqua minerale, e riso.

Come si nota subito, sono pochissimi quei comparti alimentari in cui gli aumenti  dei prezzi non siano preoccupanti. Di certo le nostre tavole subiranno dei cambiamenti nelle abitudini alimentari.

Perché sono scattati gli aumenti nella grande distribuzione alimentare

Il fenomeno dei prezzi in salita nel settore alimentare si è fatto sentire in maniera molto pesante, quale ripercussione di diverse situazioni internazionali. L’Europa tutta al momento vive una situazione critica, legata all’aumento dei carburanti, dell’energia, e una crisi ecologica che si tende a sottovalutare. Anche a tal riguardo è stata stilata una classifica in ordine crescente, in cui sono elencati i prodotti non alimentari che di cui si sta assistendo ad un innalzamento dei prezzi: primo fra tutti il gas di città, l’energia elettrica, e tutti gli altri carburanti. Conseguentemente anche le ricariche elettriche dei veicoli hanno fatto riscontrare un aumento.

Ecco poi il costo del gasolio da riscaldamento, gasolio da trazione, la benzina. Il settore tecnologico vede aumentare i prodotti legati al mondo della telefonia. Anche condizionatori e apparecchiature per il riscaldamento, sono aumentate di prezzo, così come pure gli esami per il conseguimento della patente, e le lezioni di guida. Al termine della classifica dei prodotti che hanno subito rincari, troviamo anche i pacchetti vacanza e il costo di pensioni, hotel e alberghi

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