Upb: pil in calo del 15%

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Upb, Pil in calo del 15% nel primo semestre 2020: “Quest’anno si realizzerà la peggiore recessione globale dai tempi della grande depressione“. Fipe – Confcommercio: “a rischio 50 mila imprese e 300 mila posti di lavoro“.

Upb, Pil in calo del 15%. L’Ufficio Parlamentare di Bilancio, con la Nota sulla Congiuntura di Aprile, ha annunciato il grande calo del Pil nel primo semestre 2020 del – 15%. “Quest’anno si realizzerà la peggiore recessione globale dai tempi della grande depressione“.

Upb, Pil in calo del 15% nel primo semestre 2020: “calo dell’attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica

L’economia italiana ed europea viene da un biennio “stagnante”, come lo definisce l’Upb. Questa condizione pregressa ha infierito sulla capacità dell’economia italiana di resistere al duro colpo inflitto dall’epidemia da Coronavirus.

L’Ufficio Parlamentare di Bilancio, di conseguenza, ha dichiarato la necessità di aspettarsi “per la prima metà dell’anno, un calo dell’attività economica di intensità eccezionale, mai registrato nella storia della Repubblica“.

Upb: “Impossibile prevedere le variabili sanitarie

Il clima di profonda incertezza nel quale famiglie e imprese sono costrette a vivere, si accompagna anche all’incertezza economica, perché gli strumenti previsionali di cui dispone l’Upb, questa volta, non sono sufficienti per dipingere con sicurezza lo scenario futuro che, mai come prima, non dipende solo da fattori economici, finanziari o sociali, ma anche e soprattutto da variabili sanitarie.

L’Italia è stata il primo paese europeo a essere colpito dalla pandemia, fuori dalla Cina. L’emergenza sanitaria ha richiesto l’adozione di misure di prevenzione senza precedenti basate sul distanziamento sociale, che stanno producendo i loro effetti sulla diffusione dell’epidemia, ma implicano fortissimi costi economici. In alcuni settori, quali il turismo e la ristorazione, il commercio al dettaglio, i trasporti e la logistica, l’attività si è ridotta fino a quasi annullarsi“, si legge nella Nota.

Fipe – Confcommercio: “aiuti subito. A rischio 50 mila imprese e 300 mila posti di lavoro

Una lucida e realistica descrizione, quella in Nota, che prefigurano uno scenario allarmante, tanto che Fipe – Confcommercio avverte che, nel caso in cui i provvedimenti e gli aiuti alle imprese tardassero ulteriormente, 50 mila imprese verranno chiuse definitivamente e, di conseguenza, 300 mila posti di lavoro verranno persi.

Con la riapertura del Paese, gli italiani rischiano di non trovare più aperti né il bar sotto casa, né la trattoria di quartiere. Per questo, chiediamo al governo e alla politica tutta un aiuto e uno sforzo in più per salvare un pezzo del nostro sistema produttivo che, con 85 miliardi di fatturato prodotto e 1.200.000 occupati, è un settore trainante del turismo e dell’economia del Paese“, ha dichiarato Lino Stoppani, presidente Fipe – Confcommercio.

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