Fondi Strutturali: 1.8 miliardi di euro dall’UE per l’Italia

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Dal primo aprile, l’Italia può usufruire di 1,8 miliardi di euro derivanti dai Fondi Strutturali ceduti dall’UE agli stati membri grazie al Coronavirus Response Investment Initiative

Fondi Strutturali 1.8 miliardi di euro dall’UE per l’Italia. L’Italia può disporre sin da subito di 1,8 miliardi di euro: è questa la cifra destinata al paese dall’UE attraverso lo strumento consolidato dei Fondi Strutturali, ovvero fondi destinati annualmente ai paesi membri che ne fanno richiesta, per politiche di coesione e regionali.

Coronavirus Response Investment Initiative: l’UE cede i Fondi Strutturali agli stati

In condizioni di normalità, questi fondi devono essere restituiti alla fine dell’anno, se non utilizzati. Data, però, la situazione straordinaria, l’Unione Europea ha sviluppato la Coronavirus Response Investment Initiative, fondata su due punti cardine:

  • la cessione dei fondi strutturali nelle casse dei bilanci nazionali;
  • il finanziamento di misure straordinarie, solitamente escluse dall’attiva della comunità europea (sostegno al reddito, capitale circolante nelle imprese, fondi per il sistema sanitario).

Fondi Strutturali 1.8 miliardi di euro dall’UE per l’Italia. De Michelis: “la Commissione a fine febbraio/inizio marzo cercava risorse finanziarie per sostenere gli Stati membri nella loro lotta contro il COVID-19, ma si è trovata con pochissimi margini

Il bilancio dell’Unione è fissato per sette anni e il 2020 è l’ultimo anno del settenato in corso. Il bilancio per i sette anni 2021-2027 non è ancora definito – ha dichiarato Nicola De Michelis, Direttore per la crescita intelligente e sostenibile presso la Direzione generale Politica regionale e urbana della Commissione europea in un articoloQuesta premessa è importante perché quando la Commissione a fine febbraio/inizio marzo cercava risorse finanziarie per sostenere gli Stati membri nella loro lotta contro il COVID-19, si è trovata con pochissimi margini, dovuti per l’appunto al fatto di essere alla fine del settenato in corso. Le uniche risorse disponibili si sono rivelate quelle della politica di coesione e dei suoi fondi strutturali“.

Da qui, il ritardo degli interventi di sostegno europei, per la necessità di approvare “in fretta e furia” misure straordinarie. La Coronavirus Response Investment Initiative è in vigore dal primo aprile, di conseguenza, l’Italia può già disporre della somma di 1,8 miliardi di euro.

In arrivo un secondo pacchetto di misure di flessibilità finanziaria

Ma non è tutto. Molti Paesi membri hanno chiesto misure più incisive all’UE che, ad inizio aprile, ha iniziato a lavorare su un secondo pacchetto di flessibilità finanziaria.

È così che la Commissione propone di potere spostare risorse tra programmi, tra fondi, tra regioni, e tra priorità. Inoltre, la Commissione propone anche alcune misure per snellire il funzionamento della politica e per permettere ai paesi di rinunciare all’obbligo di cofinanziare le risorse europee“, continua De Michelis.

In buona sostanza, la Commissione Europea autorizza i paesi ad utilizzare i fondi per emanare tutte le misure di cui c’è bisogno e dove c’è bisogno, in deroga ad alcuni vincoli previsti. Per esempio, le risorse che dovevano essere destinate all’efficienza energetica, ora possono essere utilizzate per la sanità.

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