Partita IVA: cos’è, come aprire, quale regime scegliere

Per determinate figure professionali l’apertura della Partita IVA è un momento che determina l’avvio di un percorso lavorativo ben preciso. Vediamo quando occorre aprirne una, on quali caratteristiche e quale regime scegliere.
Partita Iva
Partita Iva

Partita IVA, che cos’è? Come aprirla? Quale regime scegliere? Chi si accinge ad aprire la propria partita iva viene spesso assalito da questi e altri dubbi. Proviamo a fare chiarezza spiegando che cos’è una Partita Iva e illustrando i vari passaggi per aprirla e avviare quindi la propria attività.

Partita IVA: cos’è?

Attraverso la Partita Iva veniamo a delineare la figura professionale di una determinata categoria di lavoratori. Si rende necessario esserne in possesso nel momento in cui si vada ad esercitare un’attività lavorativa abituale e continuativa. Il codice composto da 11 cifre che viene assegnato alla società, o alla persona fisica, identificando nei primi 7 numeri la denominazione societaria o il nome del titolare. I primi  3 numeri sono invece un codice identificativo dell’Ufficio delle Entrate, ed infine l’ultimo numero ha solo una funzione a controllo.

Attraverso la Partita Iva sarà quindi possibile per il soggetto di lavoro autonomo o azienda, poter avviare un’attività sul territorio italiano, dichiarandone gli incassi con relativa tassazione

Partita IVA: come aprirla?

Il lavoratore autonomo che non detiene un rapporto di lavoro subordinato ma opera in autonomia, tanto quanto le Aziende, dovrà adottare il regime fiscale regolamentato dalla partita IVA.  Rientrano in tale obbligo sia le attività artigiane, che quelle commerciali o industriali, sia nell’ambito aziendale o di semplice libero professionista.

Si ha l’obbligo di apertura della posizione IVA nel momento in cui:

  • Venga esercitata un’attività professionale continuativa superiore ai 30 giorni
  • Il compenso percepito da servizi o prestazione vada a superare l’importo pari a €5.000 annui

Per poter aprire una Partita Iva basterà presentare all’Agenzia delle Entrate la modulistica dedicata a coloro che avviano un’attività di lavoro autonomo. Tale documentazione deve essere necessariamente presentata entro 30 giorni dall’avvio dell’attività lavorativa, per mezzo di modulistica apposita: mod AA9/12 (impresa individuale e lavoratori autonomi) e mod. AA7/10 (soggetti diversi da persone fisiche tra cui rientrano enti, società, enti, e altro ancora). La modulistica potrà essere presentata

  • in duplice copia in qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate
  • a mezzo raccomandata comprendendo copia di documento d’identità all’Agenzia delle Entrate. Farà fede la data di invio della documentazione
  • attraverso via telematica all’Agenzia delle Entrate sia autonomamente che attraverso le strutture abilitate alla trasmissione di tali documentazioni. In questa eventualità di trasmissione la documentazione sarà considerata valida il giorno stesso dell’invio

Tutta la modulistica necessaria all’apertura della Partita IVA, è reperibile gratuitamente attraverso le piattaforme digitali dell’Agenzia delle Entrate e del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Sono documentazioni completamente gratuite, al servizio del contribuente italiano.

Partita IVA: quale regime scegliere?

Per coloro che aprono la Partita Iva, è possibile scegliere il regime fiscale più idoneo alla propria attività. Si potrà scegliere tra il regime forfettario, ordinario oppure semplificato. La scelta tra un regime e l’altro si configura in base alle necessità determinate dal proprio volume d’affari. Inoltre la scelta varia a seconda dalla formulazione giuridica. Talvolta vi sono dei vincoli precisi per cui vengono esclusi dei regimi fiscali, a beneficio di altri.

Il regime forfettario

Il regime forfettario prevede una tassazione al 15% che si riduce al 5% per chi avvia una nuova attività per i primi 5 anni. I requisiti sono:

  • beni strumentali non oltre i 20 mila euro
  • spese per dipendenti e collaboratori inferiori a 5 mila euro
  • redditi conseguiti da lavoro dipendente o affini non superiore a 30 mila euro
  • non avere ricavi che possono variare secondo codice ATECO da 25 mila euro, a 50 mila euro

Il regime ordinario e semplificato

Al regime ordinario e semplificato possono accedere a prescindere dai ricavi:

  • Enti pubblici e privati che esercitino di attività commerciali
  • Organizzazioni di società ed Enti non residenti sul territorio
  • Consorzi che esercitino di attività commerciali, e Associazioni non riconosciute
  • p.A, S.r.l., S.r.l.s., S.a.p.a., società cooperative e mutue assicuratrici

In caso si raggiungano ricavi pari a 400 mila euro, o superiore a 700 mila euro dovranno avere Partita IVA:

  • Società di persone quali S.n.c. e S.a.s.
  • Persone fisiche esercitanti attività commerciali;
  • Enti che pur non essendo di prevalenza di natura commerciale ne esercitano attività commerciale in misura non dominante

Nel caso in cui i ricavi siano inferiori a 400 mila euro per prestazioni di servizi e 700 mila euro nel caso di altre attività si potranno adottare il regime semplificato:

  • Persone fisiche esercitanti commercio in qualità ditta individuale
  • Società di persone (S.n.c. e S.a.s.)
  • Enti non commerciali che esercitano commercio in forma non dominante

Nell’eventualità che venga ad escludersi l’adesione al regime forfettario, i titolari di partita IVA dovranno provvedere comunque al pagamento delle imposte, e di tutti quei costi da ritenersi ordinari come:

  • IRAP, IVA, IRPEF
  • Oneri per Camera di Commercio
  • Gestione Separata INPS o Cassa professionale di riferimento

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