Lavoro: cosa fare se non arriva la tredicesima

Lavoro e tredicesima mensilità. Come bisogna comportarsi nel caso in cui non si veda arrivare la mensilità aggiuntiva di fine anno. Vediamolo insieme.
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Lavoro, e tredicesima. A quanto pare sono ancora in molti in questi giorni a non avere ricevuto la mensilità aggiuntiva di fine anno. Scopriamo meglio come bisogna comportarsi, quando ritarda ad arrivare, la tanto attesa gratifica nataliazia.

Cos’è la tredicesima sul lavoro

La tredicesima corrispondenza dello stipendio nell’arco dell’anno per ogni lavoratore dipendente, viene comunemente indicata con il solo nome di tredicesima. Ne possono beneficiare tutti i dipendenti che abbiano indifferentemente un contratto full time o part time. La gratifica a fine anno è riconosciuta anche ai collaboratori familiari, alle colf, e anche ai lavoratori ormai in pensione. Il suo importo però non sarà pari a quello che si percepisce mensilmente, ma gode di una determinazione tutta sua.

Lavoro: come si calcola la mensilità aggiuntiva

Nel mondo del lavoro la tredicesima mensilità per sommi capi si può riassumere la sua definizione in un passaggio molto semplice.  Si dovrà andare a moltiplicare l’importo dello stipendio mensile per i mesi di lavoro effettivi. La somma ottenuta si deve poi dividere per 12. Di norma poi a questo importo dovranno essere sottratti gli assegni familiari, le ritenute dovute, i contributi, le anticipazioni di ratei Inail ed eventuali altre detrazioni fiscali.

A questo punto avremo avuto modo di andare a determinare sommariamente la tredicesima mensilità con un importo più basso dello stipendio mensile. Nonostante tutto l’importo extra a fine anno si rivela essere molto spesso una manna dal cielo per molte famiglie italiane. C’è chi la utilizza per dedicarsi allo shopping natalizio, e chi invece con la 13^ mensilità, farà fronte a spese non previste.

Quando arriva nelle tasche degli italiani

La regola vuole che la tredicesima mensilità che viene riconosciuta nel mondo del lavoro, venga corrisposta entro la data del 25 dicembre di ogni anno. Come stabilito dal contratto nazionale dei lavoratori, il datore di lavoro paga la tredicesima ai propri dipendenti, a dicembre di ogni anno.

L’anno in corso però ha veduto una novità a tal riguardo, dettata ancora una volta dall’emergenza della pandemia da Covid- 19. Ecco quindi che il settore pubblico ha anticipato i tempi sia per i dipendenti della pubblica amministrazione, che per i pensionati. I pagamenti della tredicesima quest’anno sono quindi scattati rispettivamente con lo stipendio di dicembre e dal 25 novembre.

Cosa fare se non viene corrisposta la tredicesima

Se il proprio contratto di lavoro definisce la corrispondenza della tredicesima mensilità entro il 25 dicembre, non resta che attendere la data. Ma se malgrado si superi il momento stabilito e non si riceve l’accredito della mensilità annuale aggiuntiva, come ci si deve comportare?

Come primo step il dipendente potrà provvedere a sollecitare il proprio datore di lavoro o l’ufficio amministrativo, con l’ausilio di una raccomandata o una email certificata Pec. Sarà bene sapere che superato passata la data di accredito, come da contratto previsto dal Ccnl alla tredicesima il lavoratore avrà il diritto di vedersi riconosciuti anche gli interessi, maturai nel corso dei giorni di ritardo.

In caso di mancato riscontro da parte del proprio datore di lavoro, il dipendente potrà rivolgersi al sindacato o all’Ispettorato del lavoro, richiedendo una soluzione conciliativa. Se non si dovesse giungere poi ad un accordo ecco che il lavoratore potrà richiedere un decreto ingiuntivo per ottenerne il pagamento.

In ultima possibilità il lavoratore potrà rassegnare le proprie dimissioni per giusta causa, ma di certo non sarebbe la scelta migliore per iniziare con il piede giusto il nuovo anno.

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