Inps, revoca la pensione d’invalidità: a chi toccherà

INPS stavolta alle prese con la possibile revoca della pensione d’invalidità. Cerchiamo cosa sta succedendo tra severi controlli e verifiche. Ecco chi rischia l’annullamento del beneficio.
inps
inps

INPS alle prese con i controlli serrati e le verifiche, sull’attendibilità dei parametri di fruizione della pensione di invalidità. La misura prevista è stata formulata per offrire un sostegno a tutti coloro che vivono situazioni fisiche molto delicate. La gravità dello stato di salute sarà sempre tale, da impedire loro di poter svolgere una qualsiasi attività lavorativa.

Ma questo non è sufficiente per avere il diritto alla riscossione della pensione d’invalidità. Infatti l’INPS richiede anche seri parametri reddituali, anch’essi soggetti a severe verifiche. Cerchiamo di capire chi rischia di vedersi dapprima sospesa e poi revocata, la pensione d’invalidità dall’INPS.

L’INPS detta i requisiti chiave da rispettare

A tal riguardo l’INPS ha fatto diverse volte già chiarezza in passato. Attraverso il messaggio n. 2756 del 28 luglio appena passato, l’Istituto ha spiegato come le prestazioni assistenziali di invalidità civile e l’assegno sociale, siano prestazioni strettamente collegate anche al reddito personale. La pensione d’invalidità spetta a coloro che non vadano ad oltrepassare la soglia di una certa cifra reddituale. Per l’anno in corso il limite del reddito personale annuo, dovrà contenersi al di sotto della soglia di € 16.982,49.

Inoltre a tal proposito troviamo riscontro nel decreto legge n. 78 del 2010, che all’articolo 13, comma 6, che specifica: “i titolari di prestazioni collegate al reddito, che non comunicano integralmente all’Amministrazione finanziaria la situazione reddituale incidente sulle prestazioni in godimento, sono tenuti ad effettuare la comunicazione dei dati reddituali agli Enti previdenziali che erogano la prestazione”.

INPS chiarisce chi deve rendere nota integralmente la situazione economica personale

Di fatto coloro che percepiscono la pensione d’invalidità e non provvedano a comunicare all’INPS la propria situazione economia, andranno incontro alla sospensione del godimento. In seguito si potrà incorrere addirittura alla sospensione della pensione d’invalidità, se non si ricorra prontamente ai ripari.

L’INPS chiarisce chi siano i soggetti chiamati a comunicare i propri redditi, che risultino essere beneficiari delle seguenti prestazioni:

  • Coloro che percepiscono la pensione di inabilità.
  • Chi riceve l’assegno mensile di assistenza.
  • I percettori di pensione destinata ai ciechi civili.
  • Coloro che percepiscono la pensione dedicata ai sordi.
  • I beneficiari dell’assegno sociale.

INPS: troppe irregolarità riscontrate nei controlli.

L’Istituto di Previdenza Sociale ha reso noto lo scorso luglio 2021, che nel 2017 sono state ben 68.586 le posizioni irregolari riscontrate. Questi i numeri in cui le persone interessate da verifica, non hanno presentato la dichiarazione dei redditi. Inoltre non risultano essere state trasmesse nemmeno quella di responsabilità reddituale, nè tantomeno hanno dato riscontro al sollecito inviato.

Revoca della pensione: ecco come avviene

Il decreto legge n. 78 del 2010 è molto chiaro in merito a coloro non hanno risposto in alcun modo al richiamo dell’INPS. In virtù di tale silenzio, l’Istituto procederà in un primo tempo alla sospensione della pensione di invalidità, e successivamente alla sua revoca.

Ai percettori  di assegno mensile di assistenza, di pensione di inabilità per invalidità civile, di forma pensionistica per cecità assoluta o parziale, o di pensione per sordità, l’INPS farà pervenire una nota di preavviso di sospensione. Sarà rinnovato comunque un sollecito per un riscontro reddituale. Gli interessati dovranno comunicare i propri redditi entro 60 giorni, trascorsi i quali l’Istituto sospenderà la pensione di invalidità o qualsiasi altra prestazione ricevuta.

Articoli Correlati