Inps, Covid: niente malattia ai lavoratori in quarantena

Inps, la quarantena per Covid non viene più considerata malattia. Vediamo meglio il costo dell’indennità lavorativa su chi andrà a gravare.
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Inps nel mirino dei sindacati dopo le ultime dichiarazioni espresse in merito all’indennità da Covid. A quanto comunicato dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, l’indennità non verrà più erogata ai lavoratori dipendenti, a causa della mancanza di fondi.

L’Inps non considera più la quarantena Covid, malattia

Alla base di tale comunicazione da parte dell’Inps è la mancanza di fondi. Saranno pertanto erogate le indennità riguardanti il periodo di quarantena, solo quelle verificatesi nel 2020, fino a fine risorse.

Presa di posizione immediata da parte dei sindacati Cgil, Cisl, e Uil che chiedono un tempestivo intervento da parte del Governo Draghi. Per l’anno 2021 al momento non vi sono stanziamenti con fondi che possano consentire l’erogazione dell’indennità.

Il messaggio n.° 2842 trasmesso dall’Inps è stato molto chiaro in merito specificando che la quarantena da Covid non è più da considerarsi malattia per tutto l’anno 2021. Pertanto tale decisione è ad effetto retroattivo in quanto non vi sono fondi necessari a copertura. Da ricordare che le indennità sono contemplate di legge, eppure questa non potrà essere erogata ai lavoratori dipendenti.

Messaggio dell’Inps in merito alla quarantena

Da quanto comunicato la quarantena da Covid sarà riconosciuta dall’Inps come malattia solo per il 2020, e solo se certificata da un medico. Fermo restando che si dovrà tenere conto delle disponibilità economiche in essere, pari a €663,1 milioni. Per l’annualità 2021 l’indennità non sarà riconosciuta come malattia. Da tenere presente però che resteranno tutelati da copertura Inps, gli eventi ordinari certificati come malattia Covid- 19.

Ecco di seguito il messaggio n.° 2842 dell’Inps in merito: “Per quanto attiene alla tutela della quarantena, di cui al comma 1 del citato articolo 26, è stato comunicato – prosegue il documento – che l’Istituto ha ricevuto indicazioni circa la validità, ai fini del riconoscimento dell’indennità previdenziale per l’anno 2020, delle certificazioni attestanti la quarantena con isolamento fiduciario redatte dai medici curanti, anche nei casi in cui non sia stato possibile reperire alcuna indicazione riguardo al provvedimento emesso dall’operatore di sanità pubblica. A seguito di ciò, le Strutture territoriali dell’Istituto hanno avviato le attività necessarie, sulla base delle valutazioni eseguite dai rispettivi Uffici medico-legali, ai fini della regolarizzazione dei certificati di competenza, precedentemente sospesi per carenza del provvedimento suindicato”.

“Al riguardo, considerato l’obbligo per l’Istituto, come più volte rappresentato, di non superare lo stanziamento previsto (pari per il 2020 complessivamente a 663,1 milioni di euro) e di eseguire un costante monitoraggio degli oneri, si procederà al riconoscimento, per l’anno 2020, delle tutele di cui al citato articolo 26 entro i limiti di spesa richiamati. Con l’occasione, si ricorda, come precisato nel citato messaggio n. 1667/2021, che il legislatore attualmente non ha previsto, per l’anno 2021, appositi stanziamenti volti alla tutela della quarantena di cui al comma 1 dell’articolo 26 in commento e che, pertanto, salvo eventuali interventi normativi, l’Istituto non potrà procedere a riconoscere la tutela previdenziale per gli eventi riferiti all’anno in corso”.

Quanto costa la quarantena alle Aziende

Ora la copertura per malattia avrà un impatto pesantissimo sulle casse delle Aziende. I datori di lavoro rischiano un vero e proprio salasso, a copertura delle prestazioni Inps. 10 giorni di assenza si tramuteranno in circa € 600/700 di costo per le Aziende.

Si teme per i lavoratori che non potranno svolgere il proprio lavoro stando a casa come ad esempio chi opera nel settore del commercio o in quello dell’industria, della meccanica e dell’edilizia. Una conseguenza prevedibile sarà che in molti non andranno a segnalare la loro malattia, proseguendo con regolarità il lavoro in presenza. La situazione dei contagi sul posto di lavoro verrebbe così a peggiorare in termini di tutela e di sicurezza.

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