Filiera agroalimentare e Coronavirus: nessun problema di scorte

Supermercato

Filiera agroalimentare e Coronavirus. Nessun problema di scorte e approvvigionamenti all’interno del Paese. Diverso scenario per l’export. Situazione in evoluzione da monitorare.

Chiusura delle frontiere e sospensione Schengen, che influenza avranno sul nostro paese e sugli approvvigionamenti? La filiera agroalimentare sembra reggere egregiamente la situazione di emergenza Coronavirus, ma la situazione deve essere monitorata costantemente.

Federalimentare: “Abbiamo scorte più che sufficienti che riguardano il 75% delle materie prime nazionali

Ad oggi, però, è tutto sotto controllo, supermercati e negozi di prodotti alimentari sono ben forniti, al punto che mi sento di dire che il food è il settore che sta tenendo in piedi questo Paese, oltre ovviamente ai presidi sanitari che sono fondamentali. Abbiamo scorte più che sufficienti che riguardano il 75% delle materie prime nazionali. Al momento nessuna delle nostre fabbriche è ferma, la produzione va avanti, cibi e alimenti sono regolarmente nei negozi“, ha dichiarato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare.

Unico rischio denunciato da Feralimentare riguarda quei prodotti di importazione come carne, latte e cereali. “Ma il rischio – conclude Vacondiosi potrebbe presentare solo tra due mesi“.

Filiera agroalimentare e Coronavirus. Coldiretti: “Nessun problema con gli approvvigionamenti. L’Italia esporta il 70-75% della sua produzione. I problemi, piuttosto, saranno con l’export

Che l’Italia abbia un passato pseudo – autarchico, seppur discutibile, è innegabile e sembra ricordarlo anche la Coldiretti, che non teme la riduzione delle scorte alimentari.

La situazione è diversa se analizzata non dal punto di vista interno al paese, quanto dal punto di vista dell’export. La sospensione della zona Schengen potrebbe causare ripercussioni sulla libera circolazione delle merci, quindi sull’esportazione dei nostri prodotti.

Si “tende all’autosufficienza e all’auto-approvvigionamento. L’Italia esporta il 70-75% della sua produzione e se adesso mangiamo pesche provenienti da altri Paesi, vorrà dire che in estate mangeremo pesche di nostra produzione che sono anche più buone. I problemi piuttosto saranno con l’export e con quei Paesi (Germania, Francia, Usa e Gran Bretagna) con i quali ci relazioniamo di più e che adesso stanno cominciando ad adottare blocchi e provvedimenti contenitivi“, ha spiegato Lorenzo Bazzana, responsabile economico Coldiretti.

Federdistribuzione: ” Il sistema di distribuzione nazionale è assolutamente in grado di funzionare normalmente

Nessun problema di approvvigionamento anche per Federdistribuzione, che sottolinea come “al momento non risultano problemi di approvvigionamento, di produzione o di trasporto. Il sistema di distribuzione nazionale è assolutamente in grado di funzionare normalmente“.

L’unico scenario imprevedibile risulta essere, quindi, quello legato alla sospensione della Convenzione di Schengen i cui effetti, per ora, si sono rivelati solo nelle lunghe code ai valichi. La situazione, tuttavia, è in continua evoluzione e deve essere costantemente monitorata.

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