Commercialista: quando non serve

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Spesso le persone si ritrovano a doversi rivolgere alla figura di un commercialista. Capita a coloro che sono in possesso di partita Iva, o ancora aziende e imprese, oltre che cittadini singoli che hanno bisogno di gestire affari contabili e fiscali. Bisogna dire però che, nonostante la presenza quasi costante di questa figura professionale nella vita di tutti i giorni della maggior parte delle persone, ci sono delle operazioni che prescindono dal commercialista. In realtà, se si vanno a vedere i casi nello specifico, ci sono soltanto poche occasioni in cui diventa obbligatorio fare riferimento a un dottore commercialista. Siccome però il mondo contabile e fiscale è soggetto a continui cambiamenti, allora risulta essere utile contare su un professionista di questo tipo. Soprattutto per coloro che non hanno esperienza in questo settore, diventa addirittura fondamentale. Bisogna quindi precisare che fare a meno di lui non significa per forza che non si possa chiedere supporto o consulenza qualora ci dovesse essere bisogno.

commercialista cosa fa

Commercialista: che cosa fa?

Il commercialista è un ruolo professionale che ha il compito principale di gestire la contabilità connessa ai suoi clienti. Deve cercare le migliori soluzioni per riuscire a ridurre il prelievo fiscale. In questo modo si tutela il patrimonio personale del singolo anche grazie a una serie di consulenze e consigli. Se si ha bisogno di una figura del genere, si può fare riferimento a un privato singolo che lavora in autonomia, oppure a uno studio di commercialisti. L’importante sarebbe focalizzarsi prima sulla tipologia e il livello di assistenza che si vuole richiedere. Siccome la contabilità e il fisco sono degli argomenti tanto complessi quanto vasti, potrebbe capitare che uno studio di un commercialista non sia in grado di fornire la soluzione ricercata. È vero infatti che alcuni professionisti si sono specializzati in determinati campi della materia, e viceversa.

Commercialista: come aprire una partita Iva senza la figura professionale

Quasi tutte le persone che hanno aperto una partita Iva, decidono di affidarsi a un commercialista. Questo avviene fin dall’inizio della sua apertura. I motivi sono diversi: ad esempio, si vuole avere il massimo della sicurezza e fare in modo di non commettere errori fin dal primo momento. Ancora, si vuole avere la certezza che non si sbagli o dimentichi nessun passaggio. Eppure se si vuole aprire una partita Iva lo si può fare in totale autonomia e, di conseguenza, la presenza di un commercialista non è necessariamente richiesta. Ovviamente, però, bisognerà seguire una serie di passaggi obbligatori senza i quali non si ha accesso al servizio per i liberi professionisti.

Serenità finanziaria: non basta risparmiare

Commercialista: gestione della contabilità

Altre due attività che si possono svolgere in completa autonomia sono la gestione della contabilità e la dichiarazione dei redditi. Per chi rientra nel regime forfettario non rientra negli obblighi da rispettare per le partite Iva che sono agevolati. A parte questo caso, tutti gli altri devono per forza tenere traccia della contabilità. In più, hanno delle scadenze da rispettare. Tutto ciò può avvenire senza la presenza di un commercialista, dalle dichiarazioni Irap alla tenuta dei registri Iva, o la conservazione di tutte le fatture.

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