Cuneo fiscale 2020: che cos’è e cosa prevede la legge di bilancio

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Il termine cuneo fiscale è comunemente usato anche se talvolta non si comprende bene il significato. 

Che cosa è il cuneo fiscale e a cosa serve?

Da decenni i politici dei vari partiti ribadiscono  la necessità di un manovra importante  in grado di abbassare il peso del fisco sul lavoro, ma purtroppo non riescono mai a fare nulla.

I motivi sono molteplici, dal vincolo di bilancio imposto dall’Europa, che non permette all’Italia di creare ulteriore debito in tal modo da dare una spinta all’economia, dai costi alti della sanità che sembra essere impossibile migliorare e dalle diverse voci di spesa esorbitanti che non riescono a spostare per migliorare il cuneo fiscale.

Cosa dovrebbe fare il Governo per migliorare il cuneo fiscale?

La risposta sembra complicata ma in realtà non lo è , il governo dovrebbe a comportarsi come fa un bravo dirigente d’azienda, ovvero deve iniziare a studiare le voci dei conti pubblici e cominciare a confrontarli anche con le nazioni virtuose come la Germania, il governo dovrebbe iniziare a diventare meticoloso sugli sprechi, es. nella sanità di sprechi ce ne sono tanti.

Se l’Italia diventasse un paese virtuoso le persone potrebbero iniziare ad accedere anche ai servizi di sanità privata. E per far diventare l’Italia un paese virtuoso bisogna abbassare il Cuneo fiscale che ad oggi varia dal 50% al 70%, in Polonia la media è molto più bassa il 19%.

Il cuneo fiscale grava pesantemente sullo stato di salute delle nostre aziende italiane, che sono maggiormente piccole medie imprese. Le grosse multinazionali, invece hanno la possibilità di sfruttare grossi studi con un pool di esperti commercialisti che usando tutte le normative nasconte del nostro ordinamento riescono a migliorare il cuneo fiscale, servizio che purtroppo l’imprenditore medio italiano non riesce accedere.

Che cos’è il Cuneo Fiscale?

Tuttavia solo in pochi conoscono l’effettivamente come sia il cuneo fiscale. Quando i media parlano del cuneo fiscale si vuol intendere l’ammontare delle imposte che gravano sui salari dei lavoratori e alle imprese.

È  esattamente il cuneo fiscale quella discrepanza tra il valore lordo al valore netto che troviamo all’interno delle buste paga e che riduce notevolmente lo stipendio effettivo, escludendo ovviamente i contributi previdenziali versati.  

Nel nostro paese, secondo gli ultimi dati resi disponibili, il cuneo fiscale e contributivo è pari al 46%, il che sta a dire in parole semplici che a fronte di un lordo di 3000 euro il lavoratore percepirà uno stipendio pari a 1650euro.

Del totale delle imposte e dei contributi sociali che gravano sul costo del lavoro, il 25,4% è a carico del datori di lavoro, il 20,6% a carico del lavoratore.

Taglio del cuneo fiscale: nel 2020 sarà prevista una riduzione anche alle imprese?

Per le imprese, oggi giorno,  il costo del lavoro è un fardello troppo elevato a differenze di altri paesi in Europa. Lo stato dovrebbe allentare la morsa del Fisco sul lavoro per iniziare a rendere il paese più virtuoso e aumentare i volumi del PIL, tuttavia al momento non è chiaro se – accanto al bonus in busta paga -ci sia spazio per altre manovre.

Il governo Giallo-Rosso sono d’accordo su circa la necessità di ridurre le tasse sul lavoro avvantaggiando in misura corposa le assunzioni con contratto a tempo indeterminato.

Le ipotesi in campo per il taglio del cuneo fiscale e contributivo sono tre:

•      Si ipotizza un taglio di un 1 punto percentuale all’anno per 5 anni su tutti i lavoratori dipendenti;

•      Si ipotizza un tagli di 4 punti nel caso di assunzioni a tempo indeterminato;

•      Si ipotizza il presunto esonero per i datori di lavoro dal versamento del contributo Naspi dell’1,61% e del contributo del 2,75% per la disoccupazione agricola sui contratti a tempo indeterminato.

La Legge di Bilancio 2020 sarà solo il primo punto di partenza: l’operazione relativa al  taglio del cuneo  fiscale sarà spalmata ovviamente su più anni,man mano che i conti dello stato migliorano.

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