Cashback stop il 30 giugno: ultimi giorni per rimborsi

Il Cashback di Stato è giunto prematuramente al suo capolinea. Nel dettaglio adesioni, e chi ha diritto al rimborso.
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Il Cashback di Stato è arrivato prematuramente al capolinea, dopo appena 6 mesi dal suo avvio. Vediamo cosa sta succedendo al programma di rimborsi di Stato che avrebbe dovuto agevolare i pagamenti, in formato digitale. Cerchiamo di analizzare nel dettaglio i dati del suo utilizzo fino ad oggi.

Cashback stop il 30 giugno

Si ferma il Cashback 2021 con l’ultimo giorno di giugno, vedendo così la cancellazione del suo secondo semestre di attività. Saranno erogate agli aventi diritto, quelle somme accumulate con l’utilizzo del pagamento digitale. Inoltre c’è chi attenderà il superpremio pari a €1.500, destinato agli utilizzatori più assidui.

Il Governo Draghi è giunto a questa decisione impopolare che sta creando non pochi problemi anche nell’area politica, dando spazio a spaccature all’interno della maggioranza.

Il concorso di Stato avrebbe dovuto assolvere l’impegnativo compito di dirottare le abitudini legate alla forma di pagamento degli italiani, verso il sistema digitale. Era stato preventivato un percorso di almeno 2 anni, e invece il progetto si è concluso dopo appena 6 mesi dalla sua partenza.

Nei negozi fisici quindi si stava incentivando l’uso della moneta elettronica, è contestualmente era stata messo a punto una strategia mirata a contrasto dell’evasione fiscale. Ma a quanto risultante dalla decisione presa a Palazzo Chigi nelle ultime ore, tutto è stato bloccato. Resteranno quindi a bocca asciutta tutti i clienti che utilizzando il pagamento elettronico, puntavano alla conquista dei premi da €150, e da €1.500 previsti per il secondo semestre di attività del concorso.

I numeri dei giocatori del Cashback 2021

Non esiste a quanto pare una vera e propria valutazione sull’effetto che il programma Cashback 2021 abbia avuto sulla popolazione dedita allo shopping fisico. Il Ministero delle Finanze non ha fornito al momento una rendicontazione su quanto ad oggi ci sia stato di positivo e di ritorno, nel tentativo di incentivare l’uso della moneta elettronica sul nostro territorio.

Il programma vede il  finanziamento dallo Stato con €1.75 miliardi per l’anno 2021, e uno scostamento pari a € 3 miliardi per il prossimo 2022.

Si calcola che dallo scorso 1° gennaio ad oggi  7.874.869 di clienti abbiano utilizzato le proprie carte di credito, bancomat e altre modalità di pagamento elettronico.

Si evince inoltre che l’importo medio di spesa effettuata attraverso il pagamento elettronico, sia  pari a € 35,60 euro. Sempre i dati governativi mettono in luce che quasi 6 milioni di utenti hanno eseguito personalmente oltre 50 pagamenti, andando così di diritto ad acquisire un rimborso governativo di €150.

Piano cashless: i dati

Risulta che 2.365.705 utenti abbiano utilizzato il pagamento elettronico, almeno in 100 acquisti presso esercizi fisici.

Questi sono i dati emersi dal Piano cashless per quanto riguarda le transazioni effettuate:

  • Importi inferiori a €5: 119.832.324 operazioni pari al 16,3% del totale movimentato
  • Spese tra € 25 e €50: 157.189.278 transazioni pari al 21,4% del totale movimentato
  • Importi di € 50: operazioni corrispondenti al 18% del totale movimentato
  • Spese di € 300: transazioni risultanti per un 0,84% del totale movimentato

Da tali dati risulta che siano preferite le piccole spese del quotidiano, piuttosto che importi di una certa rilevanza, nell’utilizzo del pagamento elettronico. Questo sarebbe stato un dato verso cui il Mef avrebbe puntato il pollice verso. Nella sala dei bottoni c’è chi auspicava un maggiore lasso di tempo per decidere sul proseguo della lotteria di Stato, e chi sin dai primi tempi era contrario al suo effettivo bisogno. Staremo a guardare.

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