Smart working, Bonus 2021: quando e come richiederlo

Lo Smart working è oggetto di un nuovo bonus grazie al Decreto Sostegni bis. Vediamo le modalità di accesso, e le sue tempistiche.
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Smart working è ormai divenuto l’imperativo di molti lavoratori, anche dopo l’emergenza Covid-19. La modalità di lavoro agile sta riscontrando anche il favore di coloro che in un primo momento non lo vedevano di buon occhio,  imputandogli isolamento e mancanza di relazioni lavorative. È in arrivo un nuovo bonus introdotto attraverso il Decreto Sostegni Bis. Vediamo nel dettaglio gli aventi diritto, come accedervi, e le modalità per avanzarne la richiesta.

Bonus smart working 2021: cos’è

Lo scorso 19 maggio è stato approvato il Decreto Sostegni Bis con cui sono stati messi a disposizione fondi per offrire un sostegno all’economia italiana. Il Bonus smart working  è rientrato nel documento di Governo, e ottimizzare l’ambiente di lavoro domestico, per tutti coloro che operano al di fuori della loro locazione abilitata.

Tale contributo governativo permetterebbe quindi l’ottimizzazione del proprio ambiente lavorativo, praticamente gratis.

Infatti sono interessate dal sostegno governativo le spese relative arredi e strumenti per ottimizzare la performance lavorativa – professionale. Con l’erogazione del bonus che rientra nell’evoluzione di quello già in precedenza corrisposto che era pari alla metà dell’importo di questo nuovo sostegno, si potrà acquistare anche quella fascia di attrezzature che rientrano nei benefici accessori.

A quanto ammonta il bonus smart working

Come già descritto, quanto messo in atto in fase di aggiornamento, vede un sostanziale ritocco nella somma da erogarsi ai lavoratori in lavoro agile. Le aziende che aderiranno a tale iniziativa governativa avranno la possibilità di elargire al proprio lavoratore dipendente, una cifra fino ad un massimo di € 516,46.

Il bonus svolge la duplice funzione di offrire un supporto ai lavoratori e professionisti, e in eguale misura di offrire un’opportunità di rilancio al settore dell’arredo per ufficio e affini. La notizia del nuovo bonus è stata accolta con grande fervore da parte dei lavoratori. Ma vediamo meglio nel dettaglio chi potrà effettivamente beneficiarne.

Decreto smart working, ad appannaggio di chi

Per meglio approfondire l’argomento è bene consultare il Decreto legge n.73 del 25 maggio 2021, in cui tra le altre agevolazioni fiscali troviamo anche quelle riferite allo smartworking. La qualità delle condizioni fisiche è stato uno dei punti focali del bonus. Infatti spesso i lavoratori trovandosi ad affrontare l’emergenza Covid-19, hanno dovuto riorganizzarsi al meglio, un angolo di ufficio presso la propria abitazione.

Alcuni già possedevano le attrezzature e gli spazi idonei per poter lavorare, altri invece si sono adattare, facendo grandi sforzi organizzati, ed economici. Postazioni di lavoro non idonee, sedie non conformi alle ore di lavoro, o punti luce non adatti, sono oggetto di adeguamento possibile grazie all’erogazione del sostegno. Alla luce dei fatti quindi si è reso necessario provvedere alla salute dei lavoratori, congiuntamente alla crisi del settore dell’arredo.

Tempi e modalità per poterne usufruire

La proroga recentemente accordata al Decreto, prevede che si possa beneficiare del bonus smart working fino il prossimo 31 dicembre 2021. L’allarme pandemico infatti ha prorogato la necessità di svolgere il proprio lavoro (quando possibile), in modalità agile.

Il materiale una volta acquistato rimarrà di proprietà del lavoratore. L’importo occorrente può essere richiesto direttamente al proprio datore di lavoro, in caso che l’Azienda vi aderisca. Da specificare infatti che non è fatto obbligatorio aderire o meno all’iniziativa del Governo. Si potrebbe profilare anche la possibilità che l’Azienda provveda a quanto occorre al lavoratore in smart working, senza che lui ne faccia richiesta.

Modalità di erogazione del bonus

L’Azienda o datore di lavoro può erogare il Bonus nella modalità che ritiene più idonea, a condizione che quanto spettante al proprio dipendente che ne avanti richiesta, venga elargito in  beni o servizi. Il riconoscimento in denaro non è affatto contemplato.

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