Business del cibo, ecco le foodtech: chi sono, e cosa fanno

Business legato al mondo del cibo e non solo. Ora entrano in gioco anche le nuove tecnologie. Scopriamo il mondo delle startup che legate al food, strizzano l’occhio all’innovazione tech.
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Business sempre più allineato al mondo del food, in tutte le sue declinazioni. Si sente ora parlare in maniera costante del foodtech. La tecnologia sappiamo bene che sta cambiando molto rapidamente le nostre abitudini, anche quelle alimentari.

La pandemia poi ha accelerato queto processo evolutivo, che ha veduto la tecnologia farsi spazio. Il business legato al food e al beverage si è saputo adattare a questa nuova condizione dettata dall’emergenza sanitaria, andando a dare vita ad un nuovo modo di approcciarsi al mangiare.

Conosciamo meglio le più innovative startup in ambito nazionale e non solo, che nel settore foodtech hanno saputo trovare la loro giusta collocazione.

Gli affari del food in continua evoluzione

Le nuove tecnologie sono entrate nel comparto del food, in tutti i segmenti della sua filiera produttiva. Macchinari, distribuzione dei prodotti packaging e app, ormai fanno parte del nuovo modo di approcciarsi al mangiare in Italia e nel Mondo. È emerso che nel 2020 le startup del settore alimentare hanno generato € 17 miliardi, raggiungendo dal 2010 quota € 65 miliardi. A quanto pare abbiamo assistito ad una crescita pari al 40% in soli 5 anni.

Tra le innovazioni che hanno dato uno sprint notevole al business del food, non si può di certo dimenticare il delivery. Questa nuova forma di consumo a domicilio, ha stravolto le abitudini e i consumi degli italiani. E proprio questo comparto ha veduto quasi il 50% dei fondi totali provenienti dai finanziatori di tutto il mondo, verso Società specializzate nella consegna di alimenti a domicilio.

Delivery tra i business esplosi nel food

Chi non conosce Deliveroo, leader del delivery food. L’azienda originaria del regno Unito, ha veduto la sua nascita nel 2012. Ora  è presente in 250 città sparse un po’ ovunque. Anche Uber nata come trasporto automobilistico, ora ha volto il suo sguardo verso il food delivery. Glovo, Appetite, Just eats, MyMenù, e tante altre ancora, sono presenti nelle maggiori città italiane. La loro espansione territoriale è in continua evoluzione. Segno del successo dell’idea di business.

Il business del cibo è in rivoluzione con le startup foodtech

Vediamo le nuove frontiere del settore cibo, presenti o in arrivo in Italia:

  • Deliveristo: nuova startup italiana nata nel 2017. La foodtech di Milano milanese ha come obiettivo creare un asse tra i produttori alimentari, con i ristoratori. Grazie ad una formula priva di magazzino, con la piattaforma si semplifica l’acquisto alla fonte. Vengono favorite le forniture di hotel, ristoranti e negozi, guadagnando in tempo ed efficienza. Il business Deliveristo ha già raccolto circa € 5 milioni di investimenti al fine di efficientare  la piattaforma, pronti per varcare i confini italiani.
  • Dishcovery: nasce in Italia 2018 e raccoglie fondi in crowdfunding. Il punto di forza del suo business sono gli strumenti digitali a disposizione della ristorazione. Dishcovery trasforma il menù cartaceo degli esercizi in formato digitale. Così facendo si favorisce la promozione dei prodotti con la fidelizzazione dei clienti. La startup foodtech tutta modenese conta oltre 4.000 ristoranti, oltre che importanti partnership con grandi multinazionali del food & beverage.
  • Too Good To Go: si tratta di una nuova start up che intende recuperare cibo, con la minima spesa. La startup nata nel 2016 in Danimarca e attiva anche nel nostro paese dal in Italia dal 2019, ha come obiettivo abbattere gli sprechi alimentari. Consumatori e ristoratori sono chiamati ad attuare un uso più responsabile dei prodotti alimentari. È ormai risaputo che 1/3 di tutto il cibo prodotto nel mondo purtroppo viene sprecato. Il business di Too Good To Go è basato sulla sua App, che mette in comunicazione i fornitori di servizi di ristorazione con i consumatori finali. Si può prenotare la quantità prescelta di cibo invenduto, a prezzo vantaggioso, nel rispetto dell’ambiente e dell’etica.
  • HealthyFood:  Pietro Ruffoni, giovanissimo imprenditore vicentino inserito da Forbes tra i migliori 100 manager e imprenditori italiani crea questa  azienda tutta italiana di food-tech.. Dalla sua fondazione avvenuta nel 2020, è  nota nel mondo del food per l’innovativa app MyCIA e il My Contactless Menu. L’App MyCia consente registrandosi sul  sito, di compilare la propria Carta d’Identità Alimentare. Si tratta nello specifico di  un documento digitale che racchiude tutte le informazioni sul proprio stile alimentare. Vengono elencate nel dettaglio intolleranze, allergie e le semplici preferenze di prodotti, materie prime o ingredienti, che non si vogliono o non si  possono mangiare al ristorante. Grazie al  successo della sua App scaricata ormai da oltre 150.000 utenti, HealthyFood ha creato anche un pacchetto digitale di servizi per la ristorazione. E’ divenuta così in breve tempo un nuovo  riferimento per: catene, osti e gestori di bar, albergatori, e anche esercizi come chioschi, stabilimenti balneari salumerie, macellerie, pescherie, negozi di ortofrutta, panifici e pasticcerie. Si è voluto rendere più facile le prenotazioni e gli acquisti di cibo e bevande, semplificando la spesa di prossimità o ancora consentendo di acquistare da negozi lontani. Qualità sempre ricercata, da poter ricevere al proprio domicilio. Tutti i progetti HealthyFood sono disegnati sulle funzionalità come semplicità di utilizzo, digitalizzazione, sicurezza, accorciamento dei tempi, moltiplicazione degli ordini,  e riduzione degli sprechi. Inoltre viene sempre finalizzata la crescita di visibilità dell’insegna,  sui social  e presso i clienti in target.

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