Bonus da 600 euro: quando si può richiedere

bonus da 600 euro

Il decreto Aiuti bis prevede un bonus da 600 euro che, in determinati casi, può pagarlo lo stesso datore di lavoro. Chi infatti ha intenzione di contribuire per supportare lo stipendio dei propri dipendenti, in un momento di difficoltà come questo, c’è il bonus esentasse. Questo lo si riconosce in una serie di situazioni. Ad esempio, rientra nella categoria quello che si chiama il bonus bollette. Si tratta di un aiuto erogato già nella busta paga del capo dell’azienda. Questi a sua volta è in grado di rimborsare i propri lavoratori – che rispondo ai requisiti – affinché abbiano un’agevolazione per pagare le utenze. Sia che si tratti di luce e gas, che dell’acqua. Pagare una tantum un’indennità ai lavoratori di un’azienda non tiene in conto solo le bollette. Sono infatti tante le voci che rientrano in questo pagamento. In più, l’azienda è detassata, il che significa che è esente in tasse sia per il lavoratore che per il suo datore.

Bonus da 600 euro esentasse

A regolare il bonus da 600 euro ci pensa l’art.12 del Dl Aiuti bis n. 115/2022. Questo è stato convertito nella legge numero 144/2022 e ha di fatto modificato ciò che stabilisce l’articolo 51 del Tuir, comma 3. Qui è riportato che possono essere esenti dalla tassazione tutte quelle prestazioni di servizi e cessazioni di beni solamente se l’importo complessivo non sia superiore ai 258,23 euro all’anno. Durante il periodo d’imposta del 2022, questa soglia si alza a 600 euro. Così è possibile aumentare lo spazio di manovra per tutti i datori di lavoro che hanno intenzione di erogare compensi straordinari ai loro dipendenti. Su queste, però, non vorrebbero pagare ulteriori imposte. Stando a questa modifica, bisogna capire quali siano tutte le situazioni in cui un datore di lavoro eroga il compenso esentasse che, per tutto il 2022, ha un valore massimo pari a 600 euro.

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Bonus da 600 euro anche per le utenze

Tra le novità principali del decreto Aiuti bis c’è la parte dedicata a beni e servizi, escluse però le bollette di luce. Adesso però le famiglie e imprese italiane si trovano in un momento di particolare difficoltà, dove il caro energie mette in ginocchio numerosi cittadini, e molte rischiano la povertà energetica. Così, tramite il decreto Aiuti, si è deciso di estendere il bonus da 600 euro anche per le utenza di luce, gas e acqua. Ecco che il datore di lavoro può rimborsare o una parte della spesa che deve affrontare il dipendente, o l’intera somma. L’importante però che corrisponda a un tetto massimo di 600 euro su tutto l’anno 2022. in questo caso, la somma che viene erogata viene detassata al 100%. Certamente, tutte le spese che il dipendente affronta devono essere obbligatoriamente documentate. Altrimenti non potrà godere dell’agevolazione.

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Bonus da 600 euro: i beni e i servizi inclusi

Il bonus da 600 euro copre le utenze di gas, luce e acqua, ma non solo. I beni e i servizi inclusi sono gli stessi riportati all’interno del primo provvedimento, cioè l’articolo del Tuir n.51, comma 4. Qui si riporta che la detassazione riguarda:

  • i prestiti agevolati;
  • i servizi gratuiti legati al servizio ferroviario;
  • i veicoli a uso promiscuo;
  • fabbricati in comodato, in uso o in locazione;
  • voucher o buoni acquisto che consentono di erogare beni e servizi.

Al contrario, non rientrano i beni e servizi che non consentono di formare lo stipendio del lavoratore. Per esempio, ci sono le rette scolastiche dei figli o l’abbonamento in palestra.

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