BCE: il QE sarà di 20 miliardi di Euro al mese

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BCE: Draghi ha annunciato il Quantitative Easing a tempo indeterminato. Ecco le conseguenze della nuova strategia della BCE prima dell’arrivo di Christine Lagarde.

Nella sede della BCE, Mario Draghi ha rilasciato ieri una conferenza stampa, dove ha spiegato tutti i dettagli della nuova strategia che la Banca Centrale vuole adottare per aiutare i Paesi membri e per affrontare il calo generalizzato della produzione industriale.

La prima strategia è quella di ridurre di 10 punti base il tasso di interesse sui depositi. Quindi, questo passerà al -0,5%. Il tasso negativo non causerà il collasso del sistema finanziario, ma permetterà alle banche di gestire meglio i costi, operazione necessaria per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione Europea.

Infatti, per evitare gli svantaggi di questa operazione, la BCE ha introdotto due livelli di tiering, in modo che una parte delle disponibilità in più non avrà questo tasso di interesse, quindi utilizzare un tasso negativo potrà essere possibile solo dove offre reali vantaggi, evitandolo su quelle operazioni dove gli vantaggi sono troppo evidenti.

In più, la BCE procederà con il Quantitative Easing, a partire dal prossimo primo novembre immettendo sul mercato 20 miliardi di euro al mese. Le modalità di acquisto saranno le stesse degli anni precedenti e saranno a tempo indeterminato, ovvero finché non cambieranno le condizioni economiche all’interno dell’Unione Europea.

La BCE procederà anche con nuovi investimenti con prestiti a lungo termine per le banche. In ogni caso, la Banca Centrale Europea non ha nessuna intenzione di attuare strategie disperate, ritenendo di non averne bisogno.

L’unica raccomandazione di Mario Draghi è che i governi che hanno la possibilità di stimolare l’economia con misure fiscali si devono impegnare a farlo, investendo in prima persona.

Le reazioni

Le reazioni non si sono fatte attendere. I Paesi “Core” dell’Unione Europea hanno manifestato perplessità sulla nuova strategia di Draghi, soprattutto nel momento in cui sta scadendo il suo mandato.

Tra i Paesi più scontenti ci sono: la Francia, la Germania, l’Olanda, l’Austria e l’Estonia. Questi Paesi avrebbero delle perplessità e non sarebbero stati d’accordo nella decisione di aumentare il Quantitative Easing, soprattutto a tempo indeterminato.

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Annarita
Copywriter freelance, si occupa di notizie di economia da 8 anni. Per lei, avere una mente finanziaria è il miglior modo per miglirare la vita di tutti i giorni.