TFR per la badante: quando spetta malgrado le dimissioni

TFR stavolta oggetto di chiarimenti, quando riguarda il rapporto di lavoro domestico. Cerchiamo di fare chiarezza quando il trattamento di fine rapporto, è dovuto.
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TFR per il lavoro domestico spetta alla badante o alla colf nel caso queste figure decidano di interrompere il proprio rapporto di lavoro? E nel caso invece che sia il datore stesso a voler cessare la collaborazione, come si profilano le modalità del fine rapporto? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito.

TFR cos’è e quando spetta

Il trattamento di fine rapporto o TFR, è una misura sempre spettante al lavoratore. Infatti questa si perfeziona sia nel caso si vada a verificare il licenziamento del dipendente da parte del datore di lavoro, sia nel caso in cui il licenziamento avvenga per volontà del dipendente stesso.

Certamente bisognerà in ambo i casi, fornire alla controparte le dovute modalità di preavviso. Le tempistiche in merito a tale comunicazione, saranno direttamente proporzionali all’impegno settimanale richiesto, al lavoratore.

Nel caso in cui il datore di lavoro non emetta regolare preavviso, il dipendente andrà a percepire un’indennità pari al preavviso che non è stato perfezionato. Invece per quanto riguarda le dimissioni, se il lavoratore non effettuerà al proprio datore di lavoro la relativa comunicazione del preavviso, questi si vedrà decurtata la somma spettante per il periodo, direttamente dal TFR.

Come ci si deve comportare con la badante

Ormai in gran parte delle famiglie italiane in cui vie è la presenza di una persona anziana affetta da patologie più o meno invalidanti, troviamo la presenza della figura di badante. Il lavoro, gli impegni personali e talvolta un impegno oltre le nostre possibilità fisiche, costringono all’assunzione di una badante a supporto. Se ne trovano sia di specializzate con tanto di referenze e di specializzazioni particolari acquisite, sia di meno esperte ma con grande attitudine.

Come viene calcolato l’importo del TFR per la badante

In merito a tale figura professionale, la normativa vigente nel nostro Paese, prevede che sia per licenziamento che per dimissioni, spetti il TFR. Il trattamento di fine rapporto in questo caso vedrà il calcolo delle spettanze in base al periodo di servizio. Bisognerà andare a sommare anno dopo anno tutte le retribuzioni corrisposte per ogni mensilità, andando a dividere poi il risultato ottenuto per 13.5. Gli importi che andremo ad ottenere, dovranno essere dapprima sommati tra loro e poi, rivalutati per 1,5 punti più il 75% dell’indice ISTAT. Resta fuori da tale valutazione lo scorso anno.

Quando è possibile anticipare il trattamento di fine rapporto.

Ormai è consuetudine andare a ripartire il TFR anno per anno. La nostra legge italiana in merito si esprime con chiarezza, consentendo l’erogazione annuale della liquidazione, con il consenso della dipendente. Nel caso in cui la badante non sia favorevole al pagamento del TFR in più riprese, si dovrà provvedere al suo versamento alla conclusione del rapporto di lavoro.

Inoltre sarà bene ricordare anche il regolamento italiano in merito al TFR prevede l’anticipo delle somme spettanti, solo dopo 8 anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro. In questo caso l’importo che potrà essere versato alla badante essere compreso entro e non oltre il 70% dell’importo maturato. Viene richiesta in questo caso la presentazione delle motivazioni, come stabilito dalla normativa italiana vigente, in merito.

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