Split Payment cos’è: scopriamo come funziona

Split Payment cos'è? Cerchiamo fare chiarezza in merito alla sua applicazione, andando a scoprire le sanzioni in caso di errori o omissioni.
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Faldone di fatture con calcolatrice, contabilizzazione Iva

Split payment cos’è ? magari negli ultimi tempi parecchi di noi ne hanno sentito sicuramente parlare, ma non hanno ancora ben chiaro di cosa si tratti, nello specifico. Come prima indicazione potremo dire che lo split payment è uno strumento introdotto nel nostro Paese dalla Legge 190/2014, ai fini di contrastare l’evasione fiscale. Recentemente, con i decreti n. 50/2017 e n.148/2017, sono state introdotte novità piuttosto importarti sullo split payment Iva, come l’estensione dello stesso alle fatture emesse dai professionisti soggetti a ritenuta d’acconto, precedentemente abolito dal Decreto Dignità. Split payment professionisti in allerta al fine di non arrivare ad incappare in multe salate e sanzioni.

Split payment cos’è ?Come funziona? Quale dicitura split payment ?

Si sente spesso nominare le fatture split payment, per i professionisti italiani. Ma quale è lo split significato, e cosa si intende per fatturazione split payment? Nei prossimi paragrafi cercheremo di fare un pò di chiarezza a tal riguardo.

Lo strumento messo a punto dal Fisco italiano prevede la “scissione dei pagamenti”, o pagamenti divisi, in base alla quale, un soggetto privato, incassa l’importo della fattura emessa nei confronti di una delle figure obbligate all’applicazione, al netto dell’Iva, che verrà versata ad opera dell’ente della Pubblica Amministrazione. Iva split payment sempre  verrebbe da dire quindi, al fine di contrastare l’evasione fiscale, più possibile. In questo modo, lo Stato ottiene un anticipo dell’Iva, riducendo così il rischio d’evasione.

Quali sono i soggetti obbligati all’applicazione dello split payment

L’articolo 17-ter del d.p.r. 633/1972, successivamente modificato dal DL 50/2017 e dal DL 148/2017, contiene l’elenco dei soggetti obbligati all’applicazione dello split payment, così come elencato di seguito:

  • Enti pubblici economici nazionali, regionali e locali, comprese le aziende speciali e quelle pubbliche di servizi alla persona;
  • Fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche, di cui al comma 1, per una percentuale complessiva del fondo di dotazione non inferiore al 70%;
  • Società controllate, direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e dai Ministeri, ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile, primo comma, n.2;
  • Le Società controllate direttamente o indirettamente da amministrazioni pubbliche, ai sensi dell’articolo 2359 della costituzione, primo comma, n.1;
  • Società partecipate da amministrazioni pubbliche, per una percentuale complessiva del capitale non inferiore al 70%, di cui al comma 1, o da enti e società di cui alle lettere precedenti;
  • Società quotate inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana, identificate agli effetti dell’Iva; il decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di cui al comma 1, ha permesso d’individuare un indice alternativo di riferimento per il mercato azionario.

Lo strumento split payment Iva non si applica invece nei casi di seguito:

  • Alle operazioni assoggettate a regimi speciali, che non hanno l’obbligo dell’indicazione in fattura dell’Iva;
  • Alle cessioni di beni e alle prestazioni di servizi “reverse charge”, per le quali i cessionari siano debitori dell’imposta.

Quali le possibili sanzioni

La normativa che regola lo split payment prevede che il soggetto che emette la fattura, dovrà necessariamente far riferimento sul documento all’articolo 17-ter del DPR 633/1972, e la fattura dovrà riportare la dicitura “scissione dei pagamenti”.

Nel caso in cui l’emissione della fattura elettronica in split payment avvenga in maniera errata, sono previste diverse sanzioni amministrative.

Ad esempio, la non indicazione della dicitura “scissione dei pagamenti” comporterebbe una sanzione amministrativa dai 1.000 agli 8.000 euro. Mentre l’omissione o il ritardo del pagamento dell’Iva, comporterà una sanzione con base al 30%.

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