Smart working, gli statali rientrano: vediamo cosa succede

Smart working giunto alla conclusione per i dipendenti pubblici? Vediamo quali sono le prospettive al 30 ottobre.
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Smart working non più indispensabile per i lavoratori della pubblica amministrazione. A quanto pare tutto è pronto per il rientro nelle sedi ordinarie, per i dipendenti statali. Vediamo le modalità, e le categorie interessate all’interruzione del lavoro a distanza.

Pubblica amministrazione dal 30 ottobre ferma lo smart working

Le regole del rientro nelle originarie sedi di lavoro dei dipendenti pubblici, sono state formulate. Il rientro in presenza avverrà nella pubblica amministrazione entro il prossimo 30 ottobre. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha apposto la sua firma il 24 settembre scorso, al fine di dare il via al rientro dei dipendenti pubblici in sede. Il ministro Brunetta dal canto suo ha definito le discipline del lavoro in presenza, che si dovrà perfezionare entro il prossimo 30 ottobre.

Il rientro alla normalità, vede anche una nuova flessibilità degli orari di lavoro, al fine di evitare assembramenti negli uffici della pubblica amministrazione. A partire dal 15 ottobre e entro la fine del mese, il Dpcm ha dettato le regole per far tornare tutti in sicurezza a svolgere le proprie mansioni pubbliche. Nei testi pubblicati dai Palazzi del Governo, si evince che il principale obiettivo dei provvedimenti attuativi, rimane quello di andare a “realizzare il superamento dell’utilizzo del lavoro agile emergenziale come una delle modalità ordinarie di svolgimento della prestazione lavorativa alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, a decorrere dal 15 ottobre 2021, nel rispetto delle vigenti misure di contrasto al fenomeno epidemiologico adottate dalle competenti autorità”.

Inoltre le amministrazioni pubbliche dopo il 15 ottobre dovranno organizzare il rientro in presenza “assicurando, da subito, la presenza in servizio del personale preposto alle attività di sportello e di ricevimento degli utenti (front office), e dei settori preposti alla erogazione di servizi all’utenza (back office, anche attraverso la flessibilità degli orari di sportello e di ricevimento dell’utenza”.

Nuovi orari nella pubblica amministrazione

Lo smart working ha assunto anche il compito di vedere un’esigua presenza dei lavoratori in contemporanea, negli uffici pubblici. Ora bisognerà mantenere alti i livelli di sicurezza sanitaria, evitando più possibili gli assembramenti. Al fine quindi di dover evitare che il personale della pubblica amministrazione concentri la sua presenza in determinate fasce orarie, saranno formulati nuovi ingressi e uscite. Bisognerà tenere conto dell’ubicazione delle sedi, gli orari di maggior afflusso dei mezzi pubblici, le mansioni svolte e il territorio servito.

Tanti sono gli elementi che dovranno essere presi in considerazione dai singoli dipartimenti pubblici., per un corretto rientro. Sarà necessario dare una giusta formulazione ai nuovi orari di ingresso e di uscita dal posto di lavoro, per i lavoratori. A tal riguardo non da meno sarà l’importanza che assumeranno le regolamentazioni dei rispettivi contratti collettivi nazionali.

Il rientro dallo smart working per molti dipendenti della pubblica amministrazione sarà dunque scandito da tutta una serie di caratteristiche. Sono molti i criteri che  dovranno perfettamente combaciare tra di loro. Le attività di front office ad esempio avranno delle esigenze completamente opposte, rispetto tutti coloro che non avranno alcuna interazione con il ricevimento degli utenti.

Dal 15 al 30 ottobre si tornerà negli uffici pubblici alla normalità più o meno apparente, archiviando almeno per ora, lo smart working.

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