Smart Working: arrivano nuove regole per pubblico e privato

Smart working con l’approvazione di un nuovo protocollo, che porta la firma delle parti sociali, presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Scopriamo cosa cambia.
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Smart working con via libera dopo la firma apposta nelle ultime ore che ha veduto difronte al congiunto protocollo il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, e le parti sociali. Vediamo meglio le novità introdotte nel mondo del lavoro, a tal riguardo, cercando di comprendere i cambiamenti in arrivo.

Smart working: novità in arrivo

Con l’accordo messo a punto nelle ultime ore, si è voluta dare una regolamentazione precisa e comune, in merito alla nuova modalità di lavoro abituale. Nel corso degli ultimi due anni c’è stata una vera e propria rivoluzione per i lavoratori, con l’entrata in gioco dello smart working. A quanto pare la nuova tipologia di rapporto lavorativo, è destinata a durare nel tempo, andando oltre il periodo determinato dall’allarme pandemico.

C’era da tempo la necessità di meglio andare a definire la strutturazione dello smart working. Il protocollo firmato da poche ore mette a fuoco “le linee di indirizzo per la contrattazione collettiva nazionale, aziendale e/o territoriale”. Aspetto molto importante finalmente si è fatta la dovuta chiarezza tra lo smart working e il telelavoro. Inoltre colui che si avvarrà del lavoro cosiddetto agile, si vedrà riconosciuta “l’assenza di un preciso orario”. Sarà  inoltre mantenuta la possibilità che l’articolazione delle attività lavorative si presentino per fasce orarie.

Inoltre si concettualizza così “l’autonomia nello svolgimento degli obiettivi prefissati, nel rispetto dell’organizzazione delle attività assegnate dal responsabile”, con la possibilità in tutta autonomia, di poter “individuare il luogo in cui svolgere la prestazione”, a patto che venga garantita “la sicurezza e riservatezza”.

Come si aderisce al lavoro agile: novità

Secondo quanto sancito dal recente accordo che porta la firma delle parti sociali congiuntamente al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ecco altre novità in arrivo. Il lavoratore dipendente potrà aderire alla formula dello smart working” su base volontaria ed è subordinata alla sottoscrizione di un accordo individuale”. Così facendo potrà andare a definire nel dettaglio, le modalità del proprio operato.

Un punto molto importante dell’accordo raggiunto in ambito dello smart working è che dovrà essere sempre garantita la parità tra i generi, andando a favorire l’accesso alla prestazione di lavoro cosiddetto agile da remoto, soprattutto a quei lavoratori fragili o con disabilità che la richiedano. Inoltre si stabilisce di fatto che il rifiuto del lavoratore di aderire allo smart working, non determini  “il licenziamento per giusta causa o giustificato motivo, né rileva sul piano disciplinare”.

Con 16 nuovi articoli prende forma il protocollo dello smart working

Approvati in totale ben 16 articoli che sanciscono altrettanti principi, per la definizione della nuova modalità di lavoro. E’ inoltre messo in nota anche il diritto del lavoratore agile alla disconnessione. Inoltre si è fatta chiarezza in merito alla necessità che la strumentazione sia “di norma” fornita dal datore di lavoro. Altro punto su cui si è focalizzata l’attenzione, è stata la parità di trattamento economico tra lavoratori da remoto e in presenza.

Inclusi anche benefit e welfare aziendale con il  riconoscimento della tutela contro gli infortuni sul lavoro, e le malattie professionali “dipendenti da rischi connessi allo svolgimento della prestazione lavorativa resa all’esterno dei locali aziendali”.

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