Delivery: regole per consegne a domicilio in sicurezza

Delivery ormai quale pratica adottata in maniera alquanto diffusa per ricevere qualsiasi cosa rimanendo comodamente a casa. Scopriamo quali sono le regole a cui prestare attenzione.
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Delivery a quanto pare sempre più in uso tra gli italiani. Complice l’avvento pandemico da Covid19, ecco che le consegne a domicilio stanno diventando pressoché indispensabili. Ormai è possibile farsi recapitare praticamente di tutto, standosene tranquillamente seduti sul proprio divano di casa.

Dalla pizza, la spesa, i farmaci, abbigliamento e perfino una casetta per gli attrezzi da giardino, le abitudini al consumo in Italia, stanno cambiando. Cerchiamo però di fare un po’ di chiarezza in merito alle normative vigenti che vanno a toccare le consegne a domicilio. Prime fa tutte il rispetto delle regole igienico-sanitarie, che non dovranno mai venire meno.

Delivery: chi può effettuarlo

L’Istituto Superiore di Sanità ha stilato un promemoria in cui sono presenti le normative a cui coloro che effettuano le consegne a casa, dovranno scrupolosamente attenersi. I tanti rider che si vedono sfrecciare nelle nostre città per la consegna di pasti caldi e alimentari, sanno bene delle responsabilità che assumono con il loro lavoro. Inoltre anche i commercianti che a causa delle repentine chiusure, aperture, restrizioni negli accedessi alle loro attività abbiano intenzione di puntare sulle consegne a domicilio, ecco a cosa dovranno tenere conto.

Quando è possibile svolgere la consegna a domicilio.

Il delivery alimentare riguarda il settore food principalmente, e vede il coinvolgimento negli ultimi mesi di:

  • Frutterie, panifici, pasticcerie, discount alimentari, grande distribuzione alimentare, pizzerie, rosticcerie, ristoranti, pub, bar, gelaterie.

Tali esercizi commerciali e affini, potranno dare il via alla consegna a domicilio delle loro merci, senza dover presentare alcuna Scia o autodichiarazione alle autorità di riferimento. Da ricordare però che vi sono delle eccezioni, a cui tali procedure non potranno sottrarsi. È questo il caso della repubblica di San Marino che mette in atto una precisa procedura.

In Italia quindi nel caso in cui i prodotti alimentari vengano prodotti in un laboratorio interno all’attività commerciale, non sarà necessario produrre una segnalazione che attesti l’avvio di attività di delivery.

Regole sanitarie nella consegna a domicilio

Su tutto il nostro territorio nazionale, l’Istituto Superiore di Sanità, ha stilato un protocollo a cui dovranno scrupolosamente attenersi coloro che effettuano materialmente il delivery. Si tratta di una serie di accorgimenti a tutela della salute sia dei clienti, che dell’operatore stesso. Quindi nel dettaglio:

  • Nel corso della consegna usare tassativamente la mascherina protettiva.
  • Utilizzare sempre guanti monouso durante la consegna a domicilio.
  • Mantenere la buona abitudine di lavare spesso le mani, specie prima di indossare i guanti protettivi.
  • I raiders non dovranno mai entrare all’interno dell’abitazione in cui si richiede la consegna
  • Spesa o contenitori alimentari dovranno essere allocati in un luogo sicuro sotto il profilo igienico sanitario.
  • Sarà buona regola mantenere sempre la distanza di sicurezza di almeno 1 metro, tra il cliente e il rider.
  • Utilizzare più possibile la moneta elettronica per i pagamenti, al fine di evitare di maneggiare banconote.
  • Il pos utilizzato, dovrà essere frequentemente disinfettato.
  • I presidi di prevenzione, dovranno essere sempre presenti all’interno dell’abitacolo della vettura preposta alle consegne a domicilio.

Dati di tracciamento

Sarà utile inoltre al fine di avere un tracciamento di eventuali contagi seguire le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità che invita i commercianti a mantenere le generalità del cliente a cui si effettua il delivery, nonché indirizzo e recapito di telefono.

 

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