Lavoro e malattia: quando può scattare il licenziamento

Lavoro e malattia. Cerchiamo di comprendere quando l’assenza per ragioni di salute può mettere a repentaglio il proprio posto di lavoro.
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Lavoro alle prese con la malattia del dipendente. Di questi tempi anche un banale raffreddore di stagione, può dare modo di andare ad innescare tutta una serie di allarmi. Sotto il profilo strettamente legato all’iter burocratico a cui il lavoratore dovrà attenersi, cerchiamo di fare chiarezza.

Lavoro e malattia del dipendente: cosa fare

Se da una parte il dipendente ha il diritto di rimanere riguardato in caso di malattia, d’altro canto il datore di lavoro dovrà essere avvisato a tal riguardo, e tutelato. Infatti è necessario provvedere a comunicare sia al proprio datore di lavoro lo stato di malessere, che all’INPS. Ciò si rende necessario al fine di poter eventualmente mettere in atto tutta una serie di controlli, che vadano ad appurare l’effettivo stato di malattia del dipendente, e non il desiderio di farsi solo qualche giorno aggiuntivo di ferie pagate.

Proprio a tal riguardo se la comunicazione dello stato di malattia non si profila, ecco vedere scattare delle gravi sanzioni disciplinari nei riguardi del dipendente. Si potrebbe addirittura rischiare di perdere il proprio posto di lavoro. Di recente anche attraverso una sentenza da parte del Tribunale, è stato sancito che malgrado il lavoratore abbia avvisato l’INPS, resta obbligatoria la comunicazione al proprio datore di lavoro.

Procedura d’avviso di malattia, nei confronti del datore di lavoro

Anche l’INPS in merito a tale situazione stabilisce che sia il lavoratore stesso ad avvisare l’Azienda, della sua malattia. Le tempistiche vanno ritrovate nel contratto collettivo nazionale, che racchiude il rapporto di lavoro.

Sarà bene però tenere a mente che in ogni caso sarà necessario:

  • Il settore metalmeccanico prevede la comunicazione di malattia inoltrata entro il 1° giorno di assenza.
  • Il contratto autotrasportatori prevede entro 2 ore dall’inizio del proprio turno di lavoro.
  • Entro 4 ore dall’inizio del turno di lavoro nel settore autotrasporto quando vi siano turni del personale viaggiante, o nel settore calzaturiero, abbigliamento, legname e chimico.
  • La comunicazione di malattia dovrà essere inoltrata prima che inizi il proprio turno di lavoro, per i settori: commercio, turismo, grafica, alimentare, tessile, confezioni, abbigliamento, terziario, telecomunicazioni, e carta.

La modalità della comunicazione dovrà avere sempre una riscontro alla sua recezione. Eseguire una semplice telefonata risulterà essere la via più semplice, da perseguire. Anche l’invio di una e-mail o di un fax sarà accettato, sempre a patto di avere una ricevuta dell’avvenuta ricezione. Solo nel caso sopraggiungano reali condizioni di impedimento, la comunicazione di malattia al proprio datore di lavoro, non sarà obbligatoria.

Visita fiscale per malattia

Di certo non si può trascurare l’aspetto riguardante la visita fiscale, in caso di malattia del dipendente. La mancata reperibilità può determinare una sanzione disciplinare, e talvolta anche la perdita delproprio posto di lavoro. Il dipendente ne sarà esonerato in caso di terapia salvavita, o dalla presenza di patologie legate all’invalidità precedentemente riconosciuta. La visita di controllo può essere anche fissata su appuntamento, anche se ci si potrà assentare per essere sottoposti a visite mediche, causa di forza maggiore e gravi motivi personali.

Resta inteso inoltre che il dipendente potrà provare al proprio datore di lavoro anche successivamente, la sua assenza per malattia. Sempre il Tribunale ha sancito che questi dovrà però dimostrare di non essere imputabile nella mancata comunicazione, in quanto in uno stato di grave impossibilità ad operare.

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