Prima casa sconti fiscali: come funzionano e come averli

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Prima casa sconti fiscali: ecco cosa ha previsto il legislatore per le famiglie italiane

Prima casa sconti fiscali: quante volte, pensando all’acquisto di un immobile, abbiamo pensato alle tasse che si devono pagare?

Tante volte: si tratta di una materia complessa e articolata, ma il legislatore ha voluto introdurre nel corso tempo delle agevolazioni per permettere alle famiglie di ottenere degli sconti sull’acquisto della prima casa. Ecco una breve guida per capire meglio.

Quali sono i requisiti per avere gli sconti?

Lo Stato italiano permette alcuni sconti fiscali sull’acquisto della prima casa solo se si è in possesso di determinati requisti che possono essere riassunti nel seguente elenco:

  • la casa non deve essere di lusso, quindi la categoria catastale non deve essere A/1, A/8, A/9;
  • gli acquirenti non devono avere titolarità esclusiva (anche in comunione con il coniuge) di un’altra casa nel Comune ove si vuole acquistare l’immobile definito come “prima casa”;
  • la residenza dei futuri proprietari deve essere nel Comune in cui la casa è situata (si può trasferire anche entro 18 mesi dall’acquisto);
  • infine, i futuri proprietari non potranno avere alcuna titolarità (nemmeno per quote o in comunione) di diritti di proprietà/usufrutto uso abitazione/nuda proprietà di un’altra casa acquistata con le agevolazioni previste per la “prima casa”.

Questi criteri vanno definiscono se l’acquisto può essere fatto utilizzando gli sconti fiscali previsti dal legislatore.

Imposta di registro al 2%

Come spiega l’Agenzia delle Entrate, “l’agevolazione della prima casa consente di pagare imposte ridotte sull’atto di acquisto di un’abitazione”.

Se l’acquisto avviene da un privato (o da un’azienda che vende con esenzione Iva), l’acquirente deve versare un’imposta di registro del 2% (e non del 9%) sul valore catastale dell’immobile, mentre le imposte ipotecaria e catastale valgono ognuna 50 euro.

Anche se si acquista da un’impresa soggetta a Iva vi sono delle agevolazioni: il futuro proprietario verserà l’Iva, calcolata sul prezzo di cessione, al 4% invece che al 10%. Le imposte di registro, catastale e ipotecaria valgono ciascuna 200 euro.

Successione o donazione: come funziona?

Anche per una successione o una donazione si possono usufruire dei vantaggi per la cosiddetta “prima casa”. Il vantaggio riguarda le imposte ipotecarie e catastali che saranno dovute in maniera fissa. I requisiti di legge sono i medesimi per l’acquisto.

Come decadono le agevolazioni?

Tali sconti fiscali possono decadere se vengono meno alcuni dei requisiti. Alla decadenza dalle agevolazioni concorrono:

  • le dichiarazioni mendaci (per esempio aver dichiarato che la casa è un piccolo monolocale in periferia e in vece è un attico di lusso);
  • il mancato trasferimento della residenza nel Comune ove si è comprato l’immobile;
  • vendita/donazione entro 5 anni dall’acquista.

Si può evitare la decadenza se si acquista un’altra casa come “prima casa”.

Le sanzioni in caso di decadenza sono salate: l’acquirente dovrà pagare le imposte in misura ordinaria maggiorate di una sanzione pari al 30% più gli interessi di mora.

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