Che cosa sono i PIR? Sono strumenti adatti a tutti gli investitori? Plus e minus dei PIR.

Avete sentito in banca qualquno parlare di un piano individuale di risparmio? come viene gestito un piano individuale di risparmio e come funziona?

I PIR – ovvero i Piani Individuali di Risparmio – furono introdotti nel 2017 dal governo di centrosinistra e hanno subito alcune modifiche durante questa legislatura.

L’investimento sotto forma di PIR ha come obiettivo quello di dare ossigeno alle piccole e medie aziende italiane. Le PMIPiccole e Medie Imprese – devono essere selezionate secondo alcune regole ovvero devono essere quotate nella borsa italiana nei vari segmenti della stessa, Mid Cap, Star e così via in varie percentuali.

Accolte con grande tripudio hanno avuto una inziale fortuna a causa delle agevolazioni fiscali di cui godono. Il legislatore ha cercato di creare una forma di risparmio che potesse concentrare l’attenzione degli investitori sull’economia italiana, in cambio l’investitore avrebbe goduto di un risparmio fiscale.

Le regole generali dei PIR sono le seguenti:

-Investimento massimo 150.000 € in cinque anni ovvero il limite è di 30.000 € annuo.

-L’investimento è fattibile solo da investitori privati.

-Detenendo il PIR per l’intera durata del piano, cinque anni, l’investitore non dovrà pagare le tasse sulle plusvalenze (capital gain)

Ricordiamo i regimi di tassazione in vigore per gli strumenti finanziari.

In caso di fondi azionari e azioni la tassazione dei guadagni maturati è del 26%.

Per i titoli di Stato italiani la tassazione è del 12,5%.

Che succede all’investitore che decidesse di disinvestire prima dei cinque anni?

Fondamentalmente nulla di grave, ovvero perderebbe il bonus del risparmio fiscale e la vendita sarà trattata come quella di un normale strumento finanziario.

A chi sono adatti i PIR?

Un investitore che ha una buona disponibilità finanziaria e che ha una buona diversificazione può contemplare di inserire un PIR nel proprio portafoglio.

Sono adatti anche ai giovani che vogliono costruirsi un portafoglio di medio lungo termine. Ad esempio, facendo un piano di accumulo su un fondo PIR dopo anni di versamento la mancata tassazione può fare una grande differenza a fine piano.

I PIR sembrano quindi la panacea di ogni problema finanziario, ma chi segue questi articoli sa come si batta spesso su una parola magica: diversificazione.

Al netto della linea sulla quale si desidera investire – i PIR possono essere investiti in azioni, obbligazioni o essere un mix dei due grandi asset finanziari – chi compra un PIR concentra questa parte del portafoglio sul paese Italia subendone gli umori e le performance dell’economia del Bel Paese.

Inoltre, con l’avvento dei PIR alcune aziende di piccole dimensioni hanno visto il proprio valore aumentare considerevolmente e così facendo il rischio che può presentarsi è quello della bolla. In altre parole, i gestori, dovendo immettere la liquidità che arriva dalla raccolta su questi strumenti dalle dimensioni ridotte, stanno di fatto aumentando le quotazioni di diverse società che potrebbero vedere lo stesso prezzo crollare dopo un eventuale scoppio di una bolla finanziaria.

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