I pettegolezzi sul lavoro sono innocui, ma se diventano mobbing e minano la salute psicologica della persona presa di mira si potrebbe anche rischiare il licenziamento.

Pettegolezzi sul lavoro: licenziamento possibile

pettegolezzi a lavoro

A chiunque sarà capitato nella sua vita di cedere a degli innocui pettegolezzi sul lavoro. Si tratta di chiacchiere indiscrete e inopportune che vogliono screditare qualcuno che non sta particolarmente simpatico. In genere si tratta di commenti fatti in privato senza che il diretto interessato si renda conto. A volte le persone non lo fanno per male, ma non riescono a fare a meno di commentare un vestito, un comportamento o modo di fare che ha generato ilarità. Se questo avviene però all’interno della sede di lavoro, potrebbe andare a creare degli squilibri tra colleghi. Ecco che le chiacchiere in ufficio o altre sedi potrebbero avere delle conseguenze anche a livello disciplinare.
I pettegolezzi non vogliono passare un’informazione reale, ma mettere in luce mancanze e difetti di una persona. A volte si tratta di dicerie che non hanno alcun fondo di verità ma che hanno lo scopo di mettere qualcuno in cattiva luce. Quando questo accade all’interno dell’ambiente lavorativo, potrebbe diventare un’arma molto pericolosa. I contenuti del pettegolezzo potrebbero circolare con grande rapidità e andrebbero a intaccare lo stesso datore di lavoro.

pettegolezzi

Pettegolezzi sul lavoro: i casi più frequenti

Tra i pettegolezzi sul lavoro che si sentono più di frequente, ci sono quelli legati allo stipendio di un collega, alla possibili promozioni, possibili raccomandazioni o favoritismi. Si parla molto spesso anche delle capacità performative professionali di un collega o le sue capacità relazionali, il comportamento e modi di fare. In particolare, le chiacchiere sono destinate a chi ha un contratto da tirocinante o è appena stato assunto. A volte si parla dell’aspetto fisico di qualcuno, del taglio di capelli o del modo in cui una persona è vestita. Non mancano, poi, quelle dicerie legate ad eventuali tradimenti, relazioni tra colleghi o eventuali provvedimenti sanzionatori presi per qualcuno. Talvolta, anche lo stato di salute di un singolo individuo può essere il bersaglio ideale per dare sfogo a commenti e chiacchiere di tutti i tipi. Bisogna dire a coloro che a seguito della pandemia si sono ritrovati in smart working, che se pensano di essere esenti da possibili chiacchiere, si sbagliando di grosso. Anzi, il pettegolezzo che passa dal web tende a diffondersi ancor più rapidamente.

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Pettegolezzi sul lavoro: cosa si rischia

Innanzitutto, qualsiasi dirigente dovrebbe garantire un clima di fiducia all’interno della sede di lavoro. Ne va da sé che coloro che hanno un atteggiamento poco consono nei confronti di un collega potrebbero andare in contro a di provvedimenti disciplinari. In generale, però, se un pettegolezzo viene fatto senza alcuna cattiveria, allora non è il caso di intervenire. Se la persona che riceve critiche non reagisce bene e si sente danneggiata a livello morale e psicologico, allora è necessario intervenire. Basti pensare a quando si fa mobbing all’interno della sede lavorativa. In questo caso il capo ha diritto ad allontanare dall’azienda la persona che ha avuto un comportamento poco rispettoso nei confronti di un collega. In questo caso infatti il pettegolezzo diventa un’arma pericolosa che mette a repentaglio la produttività dell’azienda. E lo fa a causa di un dipendente che attacca un collega. Ecco che il pettegolezzo diventa un illecito da punire con la legge. Ad esempio, potrebbe trattarsi di diffamazione a danno di un terzo non presente. Ecco che arriverebbe il licenziamento per giusta causa.

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