Pensione con 15 anni di versamenti: chi può richiederla

Pensione con accesso solo dopo 15 anni di contribuzione? Vediamo quando e per chi, sarà possibile anticipare i tempi.
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Pensione quale traguardo da raggiungersi alla fine del proprio percorso lavorativo, e professionale. Negli ultimi tempi se ne fa un gran parlare e discutere, tra molte incertezze e pochi punti fermi. L’allungamento o meno degli anni contributivi stanno gettando nello sconforto quei lavoratori che vedono sempre più, allontanarsi la fase di un meritato riposo. Ecco invece profilarsi  la cosiddetta pensione quindicenni.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza in merito, scoprendo i possibili fruitori e le modalità di accesso.

 Pensione con solo 15 anni di versamenti

La pensione spesso è un traguardo che si intravede in lontananza, per molti lavoratori. Le occupazioni sempre meno stabili, le incertezze professionali e gli anni anagrafici che avanzano, mettono di certo preoccupazione a molti lavoratori nel nostro Paese.

Ma cerchiamo di capire meglio che cosa si intende con l’andare in pensione con 15 anni di contribuzione, e chi può mettere in atto tale forma pensionistica. Si tratta in realtà di una misura pensionistica in deroga alla pensione di vecchiaia, definita con 20 anni di contributi. Cerchiamo anche di meglio comprendere a quale misura previdenziale si deve fare riferimento, e la decorrenza.

Riforma Fornero: termine del lavoro dopo 15 anni di contributi versati

L’Istituto di Previdenza Sociale (INPS), ha fatto chiarezza in merito alle pensioni quindicenni, attraverso la propria circolare n.° 16 del 1° febbraio 2013. La Riforma pensionistica a firma del ministro Fornero, ha sancito la possibilità di andare in pensione con pochi anni di contribuzione, rispetto alla norma. Vediamo come questo possa essere fattibile, per i lavoratori italiani.

Sempre la circolare di riferimento redatta dall’INPS, mette in evidenza quali possano essere le tipologie di lavoratori, aventi diritto d’accesso alla pensione con 15 anni di contributi, anche dopo la riforma del 2011.

Ad esempio la pensione quindicenne può essere ad appannaggio delle categorie dei lavoratori iscritti all’AGO, e alle forme esclusive e sostitutive. L’importante è che questi siano in possesso di una contribuzione accreditata entro il 1996. Entro tale periodo infatti il calcolo contributivo determina l’emissione dell’assegno pensionistico, con il sistema misto che include quello retributivo sommato al contributivo.

Pertanto sarà possibile con la riforma, di mantenere il requisito contributivo ai fini del conseguimento della pensione di vecchiaia. Sempre tutto ciò prima dell’entrata in vigore della Riforma Amato, redatta nel 1992.

Età pensionabile, decorrenza e modalità di presentazione domanda

Sull’età dell’entrata in pensione, non si discute. Al momento è prevista a 67 anni per tutti i lavoratori. La deroga è incidente solamente sul requisito contributivo richiesto, che si riduce da 20 a 15. La domanda di accesso può essere presentata attraverso patronato o CAF abilitato, oppure tramite il portale web dell’INPS accedendo con le credenziali SPID; CNS o CIE.

Quali i lavoratori che potranno beneficiare della pensione quindicenni

La pensione con 15 anni di contributi versati è ad appannaggio di determinate categorie di lavoratori, quali:

  • Quei lavoratori che al 31 dicembre 1992 pur avendo maturato un totale contributivo, con l’incremento di periodi compresi dal primo gennaio 1993 fino all’età pensionabile, non raggiungono il requisito richiesto dalla normativa.
  • Tutti coloro che hanno maturato 15 anni di contributi, entro la data del 31 dicembre 1992.
  • I lavoratori che hanno richiesto autorizzazione al versamento dei contributi volontari entro il 31 dicembre 1992, anche se i contributi non sono stati pagati.
  • Quei lavoratori che hanno maturato un’anzianità contributiva di 25 anni, con contributi per almeno 10 anni, anche se non consecutivi.

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