L’Italia rinuncia al gas russo, azzerando quasi del tutto l’approvvigionamento proveniente da Mosca. Ecco che crollano i consumi di gas nel territorio italiano. Il mese di ottobre ha segnato delle novità importanti per quanto riguarda il fronte del caro energia. Il consumo del gas risulta essere inferiore rispetto la medie che si è registrata durante gli anni precedenti, mentre i flussi che arrivano da Mosca si stanno riducendo sempre di più, fin quasi ad azzerarsi.
L’Italia rinuncia al gas russo: meno domanda rispetto il 2021
Adesso il costo del gas torna a salire. La sua cifra, al momento, si aggira attorno ai 122 euro per mWh, molto al di sopra del livello che si è raggiunto nei giorni precedenti. Se si vanno a guardare le settimane appena trascorse però si può dire che i costi sono ridotti, riuscendo a lasciare più tranquilli tutti i Paesi dell’Unione Europea. Bisogna dire infatti che il costo del gas, che non è troppo alto, si allinea con un crollo vero e proprio dei consumi di ottobre nel territorio italiano. Complice anche il clima, che sta offrendo temperature in media più alte di 3 gradi, la domanda del gas è scesa al 23,3%. Questo se si tiene in considerazione il medesimo periodo del 2021. Ci sono buone notizie anche per gli stoccaggi che, in vista dell’inverno, continuano ad essere riempiti.
L’Italia rinuncia al gas russo: il crollo del consumo in Italia
Il clima mite è stato il principale responsabile del crollo del consumo del gas in Italia nel mese di ottobre. In generale, poi, le imprese hanno abbassato la domanda. Anche se i flussi dalla Russia si stanno azzerando, le iniezioni di gas risultano essere ai massimi storici. Questo secondo i dati raccolti da Rie e Staffetta Quotidiana. Durante lo scorso mese la domanda del gas si è abbassata del 23,3% rispetto all’anno precedente. Si tratterebbe di 4.339 milioni di metri cubi. Se si tiene in conto l’intero decennio che va dal 2021 al 2021, il calo ha raggiunto il 15,1%. L’abbassamento più significativo si registra nel settore civile, raggiungendo il -43,5%, mentre il settore industriale ha registrato il – 23,6%. Per quel che riguarda la domanda elettrica si è registrato un calo pari al 6,5%. Durante i primi 10 mesi di quest’anno, a livello cumulato si è registrato un calo del 5,3%. Rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente si hanno 3,1 miliardi di metri cubi in meno.
L’Italia rinuncia al gas russo: stop ai flussi
Nel mese di ottobre si è registrato un azzeramento quasi totale dei flussi in arrivo a Tarvisio. Si tratta del -98,6%, mentre sono stati ricevuti solamente 29,1 milioni di metri cubi. Così l’Italia decide di rinunciare al gas russo, mentre intensifica i rapporti con l’Algeria. Si tratta ormai del primo fornitore di gas in Italia, con i suoi 2 miliardi di metri cubi. Il terzo fornitore è Gnl che ha inviato un totale di 1,28 miliardi di metri cubi. Ci sono poi lo 0,92 miliardi provenienti dall’Azerbaigian e i 447 milioni che arrivano dal Nord Europa.