IMU 2021: ecco come pagare in ritardo, limitando le sanzioni

IMU 2021 con regole e sanzioni per chi pagherà in in ritardo. Scopriamo cosa accade a chi provvederà dopo la data dello scorso 16 dicembre.
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IMU 2021 alle prese con tutta una serie di chiarimenti necessari, in merito al suo pagamento in ritardo. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla procedura del ravvedimento operoso, da doversi attuare dopo la data di scadenza dello scorso 16 dicembre 2021.

Il ravvedimento operoso con l’IMU: di cosa si tratta

Per chi non ha provveduto in tempo al versamento dell’IMU in data 16 dicembre scorso, ecco che si può profilare la procedura del ravvedimento operoso. In pratica si andrebbe beneficiare così di una riduzione delle sanzioni stabilite, nel caso in cui non si provveda al versamento della quota IMU dovuta.

Pertanto sarà una buona occasione di pareggiare i conti con il Fisco, per tutti coloro che hanno dribblato la scadenza del 16 dicembre 2021. Grazie alla procedura cosiddetta del ravvedimento operoso, i contribuenti in difetto di versamento, si vedranno ridurre sensibilmente la somma aggiuntiva da pagare, in relazione ai  giorni che intercorrono dalla cadenza originaria del versamento, fino alla data dell’effettivo adempimento.

Quali le sanzioni in essere, e come pagare in ritardo con il ravvedimento operoso

Nel voler beneficiare del ravvedimento operoso, in merito alle sanzioni stabilite per l’IMU 2021, saranno valide le stesse indicazioni di massima relative all’istituto del ravvedimento. Tale procedimento si disciplina  nello specifico attraverso l’articolo 13, comma 1 del decreto legislativo n. 471 del 1997.

Coloro che non hanno fatto fronte al pagamento dell’IMU lo scorso 16 dicembre attraverso i parametri stabiliti con il ravvedimento, potranno mettere a punto l’unica strategia per poter regolarizzare l’omesso versamento. L’importo da versarsi in questo caso sarà pari al 30% dell’importo dovuto per la sanzione stabilita in caso di omesso, tardivo o insufficiente versamento. Volendo fare due conti a quanto pare risulta essere particolarmente vantaggioso provvedere a regolare il mancato pagamento, entro i primi 90 giorni dalla scadenza mancata. Infatti andando a scegliere tale opzione si avrà la sanzione  ridotta alla metà del suo importo originario. Inoltre questa sarà ulteriormente diminuita, grazie alle disposizioni specifiche del ravvedimento operoso.

Si estende la possibilità mettersi in pari con l’IMU

La possibilità al contribuente di potersi mettere in pari con i tributi dovuti, con una riduzione delle sanzioni, è sancita grazie al Decreto Fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020. Tale provvedimento si è reso necessario al fine di andare ad offrire un’ulteriore possibilità di pagamento al contribuente. Si è voluti agire sull’offerta di poter adempiere in maniera spontanea al versamento delle somme dovute, evitando così pesanti sanzioni amministrative.

A tal riguardo è stato altresì stabilito la possibilità di vedersi applicata anche la possibilità retroattiva, nell’applicazione del beneficio. Con il ravvedimento operoso ultrannuale verranno pertanto escluse tutte quelle sanzioni relative all’omesso versamento IMU.

I contribuenti che non hanno versato le somme relative ai tributi locali entro il loro termine di scadenza ordinario, avranno la possibilità di può mettersi in regola comunque. Ciò sarà possibile anche dopo il termine di presentazione della propria dichiarazione IMU dell’anno di riferimento. Tale opzione è fattibile anche in merito alle violazioni riguardanti la TASI  soppiantata ormai dalla nuova IMU.

Le modalità del ravvedimento non cambiano in questo caso. Sarà necessario andare a compilare il modello F24, indicando per la TASI i vecchi codici di tributo. Per la nuova IMU invece sarà necessario l’uso dei codici tributo ridenominati dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 29 del 29 maggio 2020.

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