Elezioni europee: come si vota in Italia?

Elezioni europee: come si vota in Italia?

Elezioni europee: come si vota in Italia?

Il 26 maggio gli elettori torneranno alle urne. Questa volta per le elezioni europee. Si vota per eleggere 76 rappresentanti italiani al Parlamento europeo per la legislatura 2019-2024. Come di consueto, le urne saranno aperte dalle 7 alle 23. Ma come si vota in Italia?

Elezioni europee: sistema elettorale proporzionale con soglia di sbarramento

Per le elezioni europee, in Italia vige un sistema proporzionale con soglia di sbarramento al 4%. Ciò significa che passeranno alla ripartizione dei seggi solo quelle liste che a livello nazionale supereranno il 4% dei voti validi.

Per la ripartizione dei seggi, l’Italia è suddivisa in 5 circoscrizioni:

Nord-Est (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Emilia-Romagna), cui spettano 15 seggi;

Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria), cui spettano 20 seggi;

Centro (Toscana, Umbria, Marche e Lazio), cui spettano 15 seggi;

Sud (Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia e Calabria), cui spettano 18 seggi;

Isole (Sicilia e Sardegna), cui spettano 8 seggi.

Per le elezioni europee non sono previste le coalizioni. Unica eccezione è rappresentata dalla possibilità per le liste delle minoranze linguistiche di collegarsi ad una lista presente in tutte le circoscrizioni nazionali.

Gli elettori voteranno per una lista esprimendo fino a 3 voti di preferenza. In caso di doppia o tripla preferenza, i candidati espressi devono essere di sesso diverso. Pena l’annullamento della seconda e terza preferenza.

Elezioni europee: voto di lista e tre preferenze

Gli elettori della Valle d’Aosta, della provincia di Bolzano e del Friuli-Venezia Giulia che votano per una delle liste rappresentative delle minoranze linguistiche possono esprimere un solo voto di preferenza.

Una volta conclusa la votazione, i seggi saranno distribuiti tra le liste che abbiano superato il 4% dei voti a livello nazionale tramite il metodo Hare-Niemeyer, o dei quozienti interi e dei più alti resti. Si tratta del metodo di ripartizione di seggi più rappresentativo utilizzato nei sistemi proporzionali.

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Camilla
Laureata magistrale in Scienze Politiche e con un Master in Istituzioni parlamentari. Aspirante giornalista, collabora con altre testate e aziende come autrice e web editor.