Diritti musicali: come investire, e perchè

Diritti musicali quale nuova forma di investimento. Facciamo chiarezza in merito, andando a scoprire come mettere a segno futuri guadagni.
diritti musicali
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Diritti musicali sempre più appetibili, quali nuova forma di investimento. L’industria musicale dall’avvento delle nuove tecnologie, sta ricavando nuova linfa vitale, soprattutto ora che è pronta a ripartire dopo la pandemia mondiale. Scopriamo come sia possibile trarre profitto dai brani musicali e dalle performance degli artisti.

Diritti musicali: valore della musica in aumento

A detta degli analisti, nei prossimi anni assisteremo ad un significativo aumento del valore delle royalties musicali, e di tutta una serie di beni e servizi che siano collegati al mondo della musica. Investire nei diritti d’autore sta attirando molto l’interesse. Ne è la riprova il grande successo che stanno riscuotendo anche gli NFT. Ecco quindi che anche in Italia i diritti musicali offrono la possibilità di operare speculazioni finanziarie, potendo contare del supporto di nuove piattaforme digitali dedicate.

Come si investe nella musica

Cerchiamo di comprendere meglio la dinamica dell’investimento nel mondo della musica. Di solito chi è in possesso di un catalogo musicale, può andare a cederne una quota. Infatti i diritti musicali vengono suddivisi in quote, andando ad adottare lo stesso principio che è alla base della vendita azionaria.

Coloro che intendano investire potranno pertanto partecipare ad un’asta, o potranno semplicemente acquisirne sul mercato. Protagonista in questo caso è la blockchain in cui vengono registrati tutti i passaggi della piattaforma musicale di riferimento, conferendo così all’operazione la massima trasparenza.

Quali sono i vantaggi di poter investire nei diritti musicali

Primo fra tutti i vantaggi che si hanno con questa formula di investimento finanziario, sicuramente è da ritrovarsi nell’entità delle somme da investire. Infatti a quanto pare bastano già poche decine di euro, per mettere a segno un piccolo investimento nella musica. Inoltre un altro vantaggio di tale forma di investimento la possiamo ritrovare nella possibilità di andare a diversificare il proprio portafoglio. Si potrà mettere a punto un asset con più opzioni, che consentirà così in breve tempo di garantire rendimenti annuali sulla base lorda dal 5%, fino ad arrivare ad un rendimento del 10%.

Le commissioni per investire poi nei diritti musicali, al momento si assestano ad un 8% sulle royalties, arrivando a sfiorare la soglia del 4% nel caso in cui si parli di acquisizione di diritti musicali all’asta.

Cosa dice il Fisco in merito ai diritti musicali

Come tutto ciò che crea guadagno, ecco entrare in causa anche il Fisco italiano. In merito alle royalties acquisite, queste fanno parte della categoria definita dei redditi diversi. Pertanto in merito agli obblighi fiscali a cui il contribuente deve attenersi, è bene ricordare che si prevede la deduzione forfettaria pari al 25%. Le imposte dovute saranno pertanto da conteggiarsi sul 75% di quanto incassato, prendendo a riferimento la propria aliquota marginale IRPEF.

Come investire

ANote Music è tra le piattaforme digitali presenti on line, che permette alle etichette discografiche, editori e agli artisti di mettere in vendita una parte dei propri diritti musicali. Investitori e fan potranno quindi contribuire a sostenere il mercato musicale, con nuova liquidità in tutta trasparenza. È stato reso noto che gennaio 2020 ANote Music ha messo a segno un round di finanziamento con chiusura che è andata ben oltre i € 500.000.

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