Bund e BTP: i titoli scendono nonostante i dati negativi che arrivano dalla Germania

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La Germania è ufficialmente entrata in crisi, il Bund tedesco arretra e porta conseguenze negative anche a Piazza Affari. Lo spread oscilla sui 152 punti. 

La  Germania sta iniziando il suo periodo di crisi dove i dati relativi alla produzione industriale sono in netto calo che vanno ben oltre le prime  stime di luglio (-4,2% contro una previsione di – 3,9% su base annua), si avvia quindi un periodo di recessione per la Nazione, che fino oggi, era il motore trainante dell’economia europea.

Il fatto più preoccupante è che, secondo alcuni economisti,  il periodo che vede i dati con il segno meno,  pare destinato a perdurare più a lungo di quanto si pensasse inizialmente. 

L’indice Ifo sul sentiment delle imprese indica di fatto che la recessione dell’industria tedesca non ha ancora toccato il fondo. Ma bensì è solo l’inizio. 

I titoli di stato al momento stanno iniziando a subire i primi contraccolpi, anche se i dati ci fanno pensare ancora a dei “danni” contenuti. Il tasso dei rendimenti dell’Eurozona ci mostra un range ancora limitato, difatti il costo di finanziamento del Bund decennale, attualmente fissato allo  -0,61%, sta provando a togliersi di dosso il pessimo dato relativo alla produzione industriale del mese di luglio. 

Risulta invece sano l’Oat francese che nella giornata del 5 settembre, in asta, ha ottenuto solo un live decremento dello -0,36%. In contrazione positiva invece risulta Piazza affari con il Btp decennale che si fissa a quota 119,70 per un rendimento che aumenta leggermente a + 0,922%.

Spread Italia: si attesta nel tardo pomeriggio a 152 bp

Lo spread italiano Btp/Bund che apre la giornata con un lieve aumento e tratta ora a 152 punti base alle 17.27. Il lieve incremento del differenziale è fisiologico, gli investitori temono che la BCE settimana prossima non inizi un nuovo programma di Quantitative Easing. 

Governo italiano: prime rassicurazioni da DBRS

Dall’agenzia di rating DBRS si apprende che il nuovo Governo, a breve termine, rassicura i mercati e quindi il timore di vedere l’Italia entrare nuovamente in recessione al momento è scongiurato. Rimangono comunque delle perplessità sul lungo periodo, in attesa anche della fiducia in Parlamento della nuova coalizione formata da Movimento 5 stelle e PD. 

Inoltre, sempre tramite l’agenzia di rating, ci sono buone speranze che l’Italia torni ad avere dei buoni rapporti con l’Unione Europea sul tema del bilancio, scongiurando di fatto il pericolo sovranista. 

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