Bonus acqua potabile: come funziona e chi può richiederlo

Bonus acqua potabile rientra nella legge di Bilancio 2021. Vediamo in cosa consiste, e le sue modalità di accesso.
bonus acqua potabile
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Bonus acqua potabile presto a diposizione degli italiani. Un incentivo questo che è stato incluso nella recente legge di Bilancio 2021. La necessità di dare forma a questo nuovo sostegno o governativo, è scaturito dalla necessità di dover stimolare la popolazione italiana verso una maggiore tutela ambientale. Cerchiamo di capire meglio il suo meccanismo e le modalità di accesso, e di fruizione.

Bonus acqua potabile 2021: chi può avanzarne richiesta

Con questo incentivo istituzionale si vuole sensibilizzare il più possibile il popolo italiano, verso un uso consapevole della risorsa idrica, nel rispetto dell’ambiente. A tal riguardo l’obiettivo principale è quello di non incentivare l’utilizzo delle bottigliette di plastica per il consumo dell’acqua potabile.

A tal riguardo infatti, è possibile rinnovare gli apparecchi idrici di casa, evitando di comperare acqua nelle bottiglie di plastica. Per avere accesso a tale bonus acqua potabile, non è richiesto alcun parametro ISEE.

Come è regolamentato il bonus, e il massimo erogabile

Si tratta di un bonus consistente in un credito d’imposta pari al 50% delle spese che si andranno a sostenere per l’acquisto di sistemi che consentiranno di andare a ridurre l’uso delle bottiglie in plastica.

Pertanto potranno essere considerati sistemi consoni alla fruizione del bonus acqua potabile quelli che verteranno su:

  • Il trattamento di mineralizzazione dell’acqua del circuito domestico.
  • La manutenzione e il filtraggio dell’acqua dell’impianto idrico domestico.
  • I sistemi di raffreddamento dell’acqua potabile.
  • Gli impianti di addizionamento e di mineralizzazione delle acque del circuito domestico atte alla potabilizzazione.

La spesa massima sostenuta dal contribuente che potrà essere inclusa nel bonus acqua potabile 2021, dovrà rientrare sotto un tetto massimo pari a € 1.000, per ugni unità abitativa. Altro parametro di credito d’imposta sarà da applicarsi nel caso in cui la spesa di adeguamento degli impianti vada a riguardare gli immobili con destinazione diversa dall’uso abitativo. Ad esempio per esercizio d’impresa, arti professioni enti non commerciali e istituzionali, o per le attività istituzionali, il massimo della spesa che si potrà considerare oggetto del bonus, avrà un tetto massimo pari a € 5.000.

Documentazioni e comunicazioni per accedere al beneficio

Il bonus acqua potabile per vedersi perfezionato, dovrà essere corredato dalla documentazione in merito alle spese sostenute per l’adeguamento dell’impianto. Pertanto bisognerà esibire le fatture elettroniche, o i documenti commerciali relativi. Dovrà essere sempre ben specificato il codice fiscale del beneficiario del bonus. I privati dovranno fare attenzione a eseguire sempre tutti i pagamenti relativi alle spese sostenute, in modo da averne sempre a disposizione una chiara tracciabilità. Non potranno essere pertanto presi in considerazione i pagamenti in contanti, ma tassativamente solo quelli eseguiti a mezzo versamento bancario, o pagamento elettronico.

Si avrà tempo per trasmettere gli importi delle spese sostenute dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo agli acquisti dei sistemi, direttamente all’Agenzia delle Entrate e all’ENEA. La fruizione del bonus acqua potabile si avrà attraverso compensazione su modello F24, oppure coloro che non esercitano professioni o attività d’impresa, nella personale dichiarazione dei redditi annuale.

Al fine di incentivare tale adeguamento ecologista, il nostro Governo ha approvato uno stanziamento pari a € 5 milioni.

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