Bollo autoveicoli: destreggiarsi tra scadenze e prescrizione

Bollo autoveicoli pagato regolarmente? Ecco come l’automobilista può evitare le sanzioni, e quali i tempi di prescrizione.
bollo auto
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Bollo autoveicoli da sempre quale tassa che ogni automobilista è tenuto a dover versare annualmente, in quanto ne è il possessore. Tale contributo viene richiesta anche se il mezzo di proprietà, non viene utilizzato e rimane quindi fermo nella nostra area parcheggio.

Bollo autoveicoli: come si determina il possesso del mezzo

Ma come è possibile risalire al legittimo proprietario del mezzo? Ora più che mai i sistemi informatici e la nuova tecnologia, vengono in aiuto per poter individuare in pochi minuti il proprietario di una moto, di una vettura o di un qualsiasi mezzo che sia stato immatricolato nel nostro Paese.

Il possesso del mezzo è risultante dal Pubblico Registro Automobilistico, da sempre riconosciuto con la sigla PRA. Ma è bene fare una precisazione: il bollo auto non è dovuto in quanto il mezzo risulti essere iscritto al Registro Automobilistico. La tassa è stabilita conseguentemente alla circolazione del mezzo, sulle aree e sulle strade pubbliche. Da qui la definizione anche di tassa di circolazione. Al momento resta ancora in discussione, l’eliminazione definitiva del tanto odiato superbollo auto, da parte del Governo.

Chi è tenuto al pagamento del bollo autoveicoli 2022

Vediamo chi sono tenuti al versamento della tassa relativa al possesso di un autoveicolo in Italia. Sono chiamati quindi al versamento del bollo, secondo l’articolo 5 del D.L. n. 953/82 (convertito in Legge n. 53/83), e con modifica con Legge n. 99/09:

  • I proprietari di veicoli iscritti al PRA.
  • Gli usufruttuari di veicoli iscritti al Pubblico Registro.
  • Coloro che risultino essere acquirenti con patto di riservato dominio di veicoli iscritti al PRA.
  • Tutti coloro che vanno ad utilizzare il veicolo regolarmente registrato, a titolo di locazione finanziaria.

Bollo autoveicoli: cos’è e scadenze

Bollo autoveicoli pagato e non ritrovarsi la ricevuta di pagamento, è un’eventualità purtroppo si può manifestare di frequente. Cerchiamo di comprendere come sia meglio comportarsi, al fine di non vedersi attribuite sanzioni, e multe. Possibili ricerche a riprova dei pagamenti sono fattibili, a determinate condizioni

Nel nostro Paese la tassa automobilistica è un tributo locale, previsto dall’amministrazione finanziaria italiana. Ad esserne interessati sono tutti gli autoveicoli e i motoveicoli immatricolati nello Stato italiano. Il versamento del tributo è a favore delle singole Regioni in cui i possessori dei mezzi, detengono la propria residenza.

Il pagamento della tassa è a cadenza annuale, è viene data l’opzione di poter provvedere ad effettuare il versamento dell’importo dovuto, nel corso di dodici mesi. Vediamo quindi come comportarsi nel caso in cui malgrado aver provveduto regolarmente al pagamento del bollo auto, ci si possa ritrovare nell’impossibilità di riuscire a dimostrarlo.

 

Cosa fare se si perde la ricevuta di pagamento del Bollo autoveicoli

Essendo quella sull’auto una tassa a cadenza annuale, sarà sempre bene provvedere all’archiviazione della ricevuta. Ma talvolta tra riordini di casa, traslochi o situazioni indipendenti dalla nostra volontà, può capitare che la ricevuta cartacea sia gettata via, o perduta.

Purtroppo tale eventualità potrebbe esporci a delle sanzioni, derivanti dai controlli che sono eseguiti molto di frequente, sull’avvenuto pagamento del bollo auto. In tale eventualità essere in possesso di tutto il necessario a dimostrazione di avere assolto all’obbligo, si rivela essere il requisito fondamentale.

Quando interrogare la piattaforma dell’Agenzia delle Entrate

Tenuto conto che ormai la tassa del Bollo auto può essere pagata con diverse tipologie, ossia ad esempio in diversi modi, ad esempio tramite un App rimossa successivamente dal nostro smartphone la possibilità di non essere in grado di dimostrare l’avvenuto pagamento potrebbe essere non così lontana.

Ma c’è la possibilità che non essendo decorsi i tre anni di prescrizione, basterà collegarsi al sito dell’Agenzia delle Entrate o della Regione, in quanto trattasi di tassa regionale, per recuperare la documentazione relativa all’avvenuto versamento.

Altra possibilità di verifica

Un’ulteriore possibilità per poter verificare lo stato dei pagamenti in merito al proprio bollo auto, sarà quella di far visita al Portale dell’Automobilista, se si è registrati ovviamente. Andando ad inserire  i dati relativi al mezzo, potranno essere  recuperati gli avvenuti pagamenti del relativo bollo auto. Incluso lo stato dei pagamenti.

Quando cade in prescrizione il bollo auto

La tassa automobilistica regionale, solitamente vede la sua prescrizione dopo i 3 anni successivi, dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello del versamento. Da rammentare che tale procedimento può essere interrotto nel momento in cui al proprietario del veicolo, sia recapitata una richiesta di pagamento o un sollecito. Ciò risulta essere Impugnabile, nell’eventualità che non sia arrivato il primo documento.

In questo caso risulta fondamentale che le ricevute di pagamento vengano accuratamente conservate. In questo caso sarà possibile dimostrare senza difficoltà l’avvenuto pagamento. Si andrà ad evitare inoltre la possibilità di vedersi attribuita qualsiasi tipo di sanzione, anche se sarà comunque necessario opporsi formalmente alla contestazione. Nel caso in cui non si impugni la richiesta, la cartella esattoriale avvierà il suo iter, e il pagamento sarà richiesto. Si può sempre puntare alla richiesta del condono del bollo auto.

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