Superbollo auto: novità in vista della sua eliminazione

Il Superbollo auto potrebbe rientrare tra i microtributi interessati da una probabile cancellazione da parte del Governo. Scopriamone di più.
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Il superbollo auto risale al  lontano 2011, per opera del Governo guidato da Silvio Berlusconi. Al suo esordio la tassa andava ad incidere nelle tasche di chi poteva permettersi autovetture con una potenza superiore a 225kW.

Superbollo auto: cos’è, e quando è stato introdotto

Coloro che rientravano in questa tipologia di tassazione automobilistica, erano tenuti a versare alle casse dell’erario Italiano un’ulteriore tassa. Oltre il regolare bollo auto i possessori delle auto in questione, dovevano versare €10 per ogni kW a superamento della soglia stabilita dei 225 kW.

Con il Governo Monti in seguito, la soglia del superbollo è stata abbassata a 185kW e l’importo elevato da €10 a €20 per ogni kW oltre soglia. La tassa però  si andava riducendo ogni 5 anni, per l’avanzamento d’età dell’auto, per poi scomparire del tutto dopo i 20 anni.

Tutti danni provocati nel settore auto

È quindi evidente che una tassazione così penalizzante nei riguardi un preciso segmento automobilistico, non abbia potuto che arrecare un gran danno all’industria automobilistica in generale. Conseguentemente anche l’Erario italiano non ne ha tratto alcun vantaggio, vedendosi drasticamente ridurre la platea di automobilisti di un certo tipo.

Sono crollate le immatricolazioni di autoveicoli oltre i 185kW, ed un conseguente congelamento dei passaggi di proprietà delle autovetture di seconda mano. Altro dato rilevato negli anni che è stato la diretta conseguenza del superbollo, è dato dall’incremento delle esportazioni di veicoli interessati dall’applicazione della tassa del superbollo.

Insomma  si è rivelato essere un totale fallimento per l’Erario, l’aver introdotto il superbollo che non ha fatto altro che offrire terreno fertile anche per l’avvio del noleggio delle vetture, con targa estera.

Superbollo auto: novità in vista dell’eliminazione

È notizia di questi giorni che la tassa del superbollo potrebbe rientrare nella fascia di quei crediti e microcrediti che il Governo Draghi ha intenzione di eliminare. A quanto pare infatti le Commissioni Finanze di Camera e Senato stanno lavorando congiuntamente alla formulazione di una nuova riforma fiscale. In tale riformulazione saranno sicuramente riveduti quei tributi erariali e territoriali, che vanno a gravare nelle tasche di milioni di italiani.

Il momento economico che il nostro Paese sta attraversando è alquanto delicato. La fase di ripresa economica post allarme pandemico non è affatto facile. Anche l’eliminazione di tributi erariali che fanno confluire nelle casse dello Stato Italiano solo lo 0,01% delle entrate fiscali, o lo 0,1% in quelle delle Regioni e dei Comuni, al momento può rappresentare un segnale di allargamento delle maglie fiscali.

Da non trascurare poi il peso nella gestione che hanno le cosiddette micro tassazioni, per la macchina della Pubblica Amministrazione. Tutto ciò è in queste ultime ore al vaglio del Governo Draghi. La supposta inclusione nell’elenco delle tassazioni che saranno abolite anche del superbollo, pare essere oggi abbastanza concreta.

Il comparto auto ha bisogno di un segnale a supporto della ripresa dei mercati, ormai da troppo tempo in grave sofferenza sia produttiva, che di richiesta.  Inoltre è bene ricordare che gli italiani hanno un carico sulle proprie spalle di 100 tasse. È tempo che il Governo affili le lame delle forbici per operare un taglio benefico, a favore della tanto auspicata ripresa economica.

 

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