Analisi dei mercati: le Big Tech USA e il settore bancario sotto i riflettori

Oggi i mercati stanno subendo l'influenza di due forze contrastanti: la positiva sorpresa delle Big Tech statunitensi, che hanno riportato risultati trimestrali resistenti, e l'alta incertezza che circonda il settore bancario, sotto pressione.
big tech e banche
big tech e banche

Nell’area asiatica, gli indici azionari stanno registrando un lieve recupero verso la fine della sessione, ma il clima generale rimane teso. Un indicatore azionario asiatico ha registrato la sua quarta giornata di calo, con i titoli finanziari tra i maggiori penalizzati. Anche i produttori di minerale di ferro e acciaio hanno subito un calo, con il prezzo del minerale di ferro che ha toccato per la prima volta da dicembre i 100 dollari per tonnellata, segnale di una debole ripresa della domanda cinese di materie prime.

I futures sulle azioni statunitensi, invece, hanno registrato un rimbalzo, grazie agli acquisti e ai profitti delle Big Tech nell’after-hours trading, che hanno migliorato l’umore a Hong Kong. Tuttavia, l’instabilità del settore bancario sta influenzando negativamente i mercati, tanto che si sono registrati dei tonfi a Wall Street e in Asia in una fase della sessione.

Crisi delle banche: un rischio concreto?

Con Microsoft e Google che hanno inaugurato la stagione dei risultati delle Big Tech statunitensi e la preoccupazione per la First Republic Bank che offusca gli animi, i mercati stanno navigando in acque agitate.

La paura che le banche possano causare una crisi economica continua a gettare un’ombra sui mercati, nonostante i giganti della tecnologia globali stiano sorprendendo gli investitori battendo le stime sugli utili.

Le azioni europee hanno subito una forte pressione al ribasso martedì, spinte al declino dalla spagnola Santander. Inoltre, il gruppo UBS ha registrato una caduta dopo aver destinato maggiori risorse per far fronte a mutui ad alto rischio, in relazione alla sua fusione con il rivale Credit Suisse. Questo ha creato una certa diffidenza tra gli investitori riguardo a società come HSBC, Lloyds e NatWest Group, che dovrebbero presentare i loro risultati nelle prossime settimane.

Negli Stati Uniti, nel settore bancario regionale, i depositi in diminuzione e la forte caduta delle azioni di First Republic Bank stanno sollevando preoccupazioni. La banca sta valutando la possibilità di vendere tra $50 miliardi e $100 miliardi di asset in un tentativo di riprendersi dalle turbolenze che hanno colpito il settore lo scorso mese. Le azioni della banca sono crollate del 49% martedì.
Inoltre, l’emergere di timori di recessione negli Stati Uniti è stato alimentato dal fatto che la fiducia dei consumatori ha raggiunto il suo minimo in nove mesi, in concomitanza con alcuni risultati trimestrali deboli.

Big Tech: come stanno andando

Il test delle Big Tech è stato oggetto di grande attenzione, in quanto gli investitori sono alla ricerca di segnali importanti dai giganti tecnologici per comprendere la situazione economica generale. La performance delle Big Tech potrebbe infatti essere un indicatore dell’andamento dell’economia globale in quanto questi giganti hanno un impatto significativo sui mercati finanziari.

Google e Microsoft, le cui performance finanziarie trimestrali sono state influenzate positivamente dalle loro solide attività di ricerca e di cloud computing, hanno fatto notevole enfasi sul tema dell’intelligenza artificiale come motore di crescita futura. Entrambe le società hanno inoltre annunciato importanti investimenti in R&S nel campo dell’AI, dimostrando l’importanza strategica che attribuiscono a questa tecnologia emergente.

In particolare, si prevedeva che le maggiori società tecnologiche statunitensi avrebbero prodotto una crescita limitata, se non addirittura nulla, nel periodo di tre mesi fino alla fine di marzo, a causa delle sfide rappresentate dai confronti difficili con il forte inizio del 2022 e dal rallentamento della spesa che ha colpito molte delle loro attività.

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