Fondo perduto per P.Iva: ecco chi è escluso dai fondi stanziati dal decreto Sostegni
Il decreto Sostegni bis che sta prendendo forma in questi giorni, si rivolge alle Imprese e alle partite IVA. A quanto pare si sta ipotizzando lo scostamento di 40 milioni di euro da destinarsi agli aiuti alle Imprese italiane, minate dall’emergenza Covid. Con il Bonus Partite IVA fondo perduto, verranno coperte due mensilità, grazie a 20 miliardi di euro stanziati. Il Governo sta vagliando anche una nuova tipologia di erogazione del bonus, attraverso due acconti e un saldo. Gli acconti terranno conto del calo del fatturato, mentre i saldi, quanto riscontrato dai bilanci aziendali. Con tale modalità di erogazione del Bonus il Governo intende poter agire in maniera fattiva, destinando gli aiuti economici in tempi brevi.
Anche il Bonus Partite IVA si colloca in quel pacchetto di aiuti varato dal Governo, in cui ritroviamo la sospensione delle rate mutuo, riguardanti la prima casa.
Chi può accedere al Bonus Partita IVA?
Il Bonus Partite Iva a fondo perduto incluso nel decreto Sostegni bis, permette di essere percepito solo avendo determinati requisiti:
- L’ammontare dei ricavi e dei compensi relativi all’anno 2019 non deve superare 10 milioni di euro
- La media mensile del fatturato e dei corrispettivi 2020 deve essere del 30% inferiore rispetto al 2019
Chi viene escluso dal Bonus Partita IVA a fondo perduto?
Il Bonus Partite Iva incluso nel decreto Sostegni bis esclude:
- Coloro che hanno aperto la propria Partita IVA successivamente allo scorso 23 marzo, ad eccezione di eredi che sono subentrati ad attività.
- Coloro che hanno cessato la loro attività alla data del 23 marzo 2021 come da art. 74 del Tuir
- Vengono esclusi da tale aiuto governativo gli intermediatori finanziari, e le Società di partecipazione come da 162-bis del Tuir.
- Inoltre sarà in vigore una disposizione al fine di evitare la presentazione delle false aperture di Partita IVA, finalizzate alla riscossione del Bonus
Bisogna prestare molta attenzione durante la compilazione della domanda per accedere all’erogazione del Bonus Partite IVA. Ad esempio sarà molto importante porre attenzione sulla data di apertura della partita IVA. Infatti tra i motivi di esclusione bisogna tenere conto della data del 23 marzo scorso: la partita IVA del richiedente deve essere attiva alla data del 23 marzo e non attivata dopo il 24 marzo. Pertanto verrà presa in esame la data della trasmissione del modello relativo. Nessun si avrà alcun accesso al Bonus nel caso di trasmissione dello stesso, con effetto retroattivo.
Quanto è possibile percepire attraverso il Bonus Partita IVA?
I massimali di importo erogabili attraverso Il Bonus Partita IVA sono stati aggiornati ad inizio 2021, visto il protrarsi dell’emergenza pandemica, anche sul nostro territorio.
- 1,8 milioni di euro
- 225.000 di euro per Partite IVA nel settore produttivo agricolo.
- 270.000 di euro per Partite IVA nel settore della pesca e dell’acquacoltura.
Nel caso dovessero presentare istanza per accedere al Bonus Partite Iva Aziende strutturate sotto forma di gruppo, si dovrà tener conto della somma totale percepita dall’unità economica così formata.