Pensione anticipata per PA: preavviso e finestra di attesa

La pensione anticipata ancora una volta è l’argomento di interesse di questi giorni. Vediamo come viene regolamentata per i dipendenti pubblici tra preavviso obbligatorio, e finestra d’attesa.
PENSIONE
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La pensione anticipata è il sogno di tutti coloro che iniziano a intravedere la fine, del proprio percorso lavorativo. sono in corso stravolgimenti nelle dinamiche riguardanti i requisiti, e le tempistiche di erogazione della pensione. ad essere interessati da tali cambiamenti non sono solamente i lavoratori autonomi, i professionisti o il privato. anche nella pubblica amministrazione ci saranno dei cambiamenti. Nel caso in cui a sognare la pensione anticipata fosse un dipendente statale, vediamo a cosa dovrebbe attenersi.

Pensione anticipata per i lavoratori della pubblica amministrazione

La caldeggiata quota per i dipendenti pubblici che ambiscano ad accedere al pensionamento con tempistiche anticipate, prevede il rispetto di due obblighi.

Il primo consiste dal preavviso di 6 mesi da dare alla propria amministrazione di riferimento. Il secondo è quello di vedersi innescati 6 mesi di finestra d’attesa.

 Il preavviso obbligatorio, come si profila nel pubblico impiego

Come abbiamo anticipato il dipendente pubblico ha due obblighi da assolvere nel caso in cui voglia avanzare domanda per la pensione anticipata: preavviso obbligatorio e una finestra di attesa pari a 6 mesi.

Il preavviso obbligatorio si perfeziona presentando la domanda di dimissioni, tenendo presente come data di riferimento, 6 mesi di anticipo. Tale norma rientra in quanto è stato enunciato con la famosa quota100.

 La finestra d’attesa per la pensione nei  dipendenti pubblici: cos’è e da quando decorre

Per il pubblico impiego la domanda di pensionamento potrà essere presentata una volta che saranno maturati i requisiti richiesti. La presentazione sarà possibile anche durante il prossimo anno, se i termini saranno stati acquisiti entro il 31 dicembre di quest’anno.

La prestazione pensionistica invece per i dipendenti della pubblica amministrazione, sarà postuma ai 6 mesi dalla maturazione del diritto. Tale modalità è dovuta alla presenza della finestra trimestrale presente, come da prassi.

Resta inteso che il diritto pensionistico sarà conseguente alla maturazione di entrambi i requisiti, ossia il compimento di 62 anni di età e i 38 di contribuzione da lavoro nella pubblica amministrazione.

Cosa cambierà nel 2022 per le richieste di pensionamento

A partire dal prossimo anno gli anni di contribuzione da lavoro necessari per accedere  alla pensione scatteranno di un gradino. Infatti non sarà più possibile accedere alla pensione avendo maturato 38 anni di contribuzione, ma ne saranno necessari ben 41. tale dato sarà  a prescindere dall’età anagrafica del dipendente pubblico.

Solamente chi raggiunge il requisito legato all’età nell’anno in corso, potrà avere accesso alla possibilità della quota 100 (Legge 4/2019), presentando la domanda di accesso alla pensione nell’anno 2022. le caratteristiche della richiesta rimarranno congelate a quanto in corso nel 2021.

 Come presentare domanda di pensionamento i dipendenti pubblici

I dipendenti della Pubblica Amministrazione potranno presentare direttamente  la propria richiesta di pensione all’INPS. All’Istituto di previdenza sociale potranno inoltrare richiesta pensionistica relativa a:

  • Pensione diretta
  • Pensionamento di anzianità
  • Pensione anticipata

Per l’inoltro della richiesta di pensione i lavoratori della Pubblica amministrazione potranno accedere direttamente alla piattaforma digitale messa a disposizione dall’INPS. Tramite web potranno quindi accedere al servizio on line, seguendo il seguente iter digitale: “Domanda di Prestazioni Previdenziali: Pensione, Ricostituzione, Ratei ecc.” accessibile dal percorso Servizi OnLine > Accedi ai servizi>Servizi per il Cittadino.

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